Lavorare in Germania

Lavorare in Germania e lavorare in Italia: stipendi a confronto

Quanto guadagna un cameriere in Italia? E un manager? Vivere e lavorare in Germania conviene davvero?

Vivere e lavorare in Germania in generale e a Berlino in particolare, è un obiettivo a cui aspirano molti giovani italiani. Ma gli stipendi sono davvero più alti, a fronte di un costo della vita maggiore?

La risposta è sì, per quanto stabilire delle cifre esatte non è facile. In Germania, come in Italia, livello di esperienza, l’area geografica e anche il sesso possono fare la differenza. In linea di massima, comunque, come prevedibile, gli stipendi medi in Germania sono più alti di quelli italiani anche tenendo conto del costo della vita più alto.

Alcune categorie a confronto: i dati Eurostat

I giovani che vanno a lavorare in Germania per la prima volta molto spesso iniziano come camerieri. In questo settore lo stipendio medio è di circa 1280 € al mese, tuttavia la stima è che almeno il 50% dei lavoratori guadagni una cifra inferiore a causa dell’inesperienza, mentre solo il 25% guadagna uno stipendio superiore ai 1710 €. In Italia la paga media nel settore è di 1250€ netti al mese ma con turni massacranti che in alta stagione possono arrivare anche a 10 ore al giorno, L’ovvia conseguenza è che la paga oraria si riduce a cifre ridicole, come in effetti lamentano molti lavoratori. Va detto comunque che quello della ristorazione è un settore difficile a Berlino come può esserlo a Milano.

Gli addetti alle vendite possono aspettarsi di guadagnare circa 10,79 €all’ora in Germania, contro i 9,52 € in Italia, mentre un operaio qualificato guadagna 14,60€ in Germania contro i 10,44€ dell’Italia.

Un professionista invece guadagnerà 24,54 € all’ora in Germania e 23,48 € in Italia.

In generale, comunque, chiunque venga a lavorare in Germania verrà pagato circa il 25% in più che in Italia. Naturalmente a parità di orario e mansioni.

Una differenza importante

Sul fronte della tutela dei lavoratori la Germania è di sicuro più avanti rispetto all’Italia, e non è l’unica. Esiste infatti una paga oraria minima che è al momento di 9,82 € lordi all’ora, ma sarà incrementato in due fasi nel 2022. Il primo avverrà a luglio, passando a 10,45 € l’ora e il secondo prevede un aumento a 12 € a partire dal prossimo ottobre, già approvato dal parlamento.

In Italia una simile proposta è al vaglio solo da poco e il paese è tra i 6 su 27 dell’UE a non aver ancora disposto un salario minimo. L’Italia è comunque in buona compagnia, anche paesi come Svizzera, Svezia e Finlandia non prevedono un salario minimo, tuttavia in questi paesi ci sono contratti nazionali a tutela dei lavoratori.

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