La stazione metro di Mohrenstraße: tra false leggende e polemiche sul suo nome
La stazione metro di Mohrenstraße, la falsa leggenda del marmo rosso e la discussione per la modifica del nome
Mohrenstraße è una stazione della U-Bahn di Berlino sulla linea U2, situata nel quartiere di Mitte. La stazione si trova all’estremità occidentale dell’omonima via Mohrenstraße, che corre in direzione est-ovest. La stazione originale aprì il 1° ottobre 1908. Allora si chiamava Kaiserhof, dal nome del vicino grand hotel sulla piazza Wilhelmplatz. Fu gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale. Più tardi venne ricostruita ed è ora situata a Berlino Est. La stazione riaprì nel 1950 con il nome Thälmannplatz. L’interno è rivestito di marmo, che si credeva da tempo provenisse dalla Nuova Cancelleria del Reich di Hitler. Successivamente ribattezzata come “Otto-Grotewohl-Straße”, infine, nel 1991, assunse l’attuale denominazione. L’origine del nome Mohrenstraße non è del tutto chiara ma è certo che abbia un qualche tipo di legame con il passato coloniale della Germania.
La falsa leggenda del marmo rosso della Cancelleria del nuovo Reich di Hitler
Una famosa leggenda dell’orrore di Berlino racconta che il marmo rosso sui muri della stazione della metropolitana Mohrenstraße provenisse dalla Cancelleria del Nuovo Reich di Hitler. Secondo alcuni si tratterebbe di un materiale insolitamente pregiato per una stazione della metropolitana. Inoltre, la posizione della Cancelleria del Reich era proprio dietro l’angolo. Tuttavia la storia non è vera, perché di fatto si tratta di marmo proveniente dalla Turingia. Seppure è innegabile che le pareti rosse scintillanti della metro di Mohrenstraße ricordano in modo inquietante il famigerato edificio che sorgeva nelle vicinanze. La disinformazione che il marmo provenisse dalla cancelleria di stato di Hitler nacque dopo la fine della guerra. Secondo un rapporto della Berliner Zeitung, è stata la rivista Der Spiegel a diffondere la notizia.
La ridenominazione della stazione metro di Mohrenstraße
La BVG (azienda tedesca che gestisce il trasporto pubblico) da diversi anni vorrebbe cambiare nome alla fermata, perché la via a cui si riferisce significa “la strada del Moro”. “Mohr” è un termine impiegato in passato con accezione negativa per indicare le persone nere, in particolare quelli provenienti dal Nordafrica e in molti casi musulmani. Nel maggio 2020, il dibattito sul razzismo sulla stazione di Mohrenstraße, si è riacceso. Ciò è stato innescato dalla morte violenta dell’afroamericano George Floyd negli Stati Uniti e dal movimento associato “Black Lives Matter”. Con il nuovo suggerimento, però, commisero un altro errore proponendo il compositore russo Mikhail Ivanovich Glinka. Di fatto, uno sguardo più attento alla vita di Glinka rivelò indizi di un suo atteggiamento antisemita. La BVG respinse rapidamente l’idea. Nel frattempo, la città di Berlino ha annunciato l’intenzione di ribattezzarla in Anton-Wilhelm-Amo-Strasse, il primo filosofo conosciuto di origine africana in Germania.
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Immagine di copertina: ©Ingolf, Berlin – U-Bahnhof Mohrenstraße, foto da flickr CC BY-SA 2.0