La Germania si rivolge all’UE: “Stop a cause e risarcimenti per le stragi naziste in Italia”

La Germania ha fatto causa all’Italia rivolgendosi al tribunale dell’Onu. Il governo federale critica il fatto che l’Italia continui a consentire l’azione legale e i risarcimenti dei parenti delle vittime dei crimini di guerra tedeschi

La Germania ha avviato una causa contro l’Italia presso la Corte internazionale di Giustizia (CIG). Le motivazioni sono legate alle precedenti controversie legali sul risarcimento delle vittime del nazionalsocialismo nella Seconda Guerra Mondiale. La Repubblica Federale accusa i tribunali italiani di aver autorizzato più di 25 nuovi procedimenti contro la Germania. Il governo si oppone al fatto che l’Italia continui a consentire le denunce dei parenti delle vittime dei crimini di guerra tedeschi per le riparazioni individuali, sebbene il tribunale dell’Aja lo abbia dichiarato da tempo inammissibile.

Una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia aveva stabilito nel 2012 che la Germania non dovesse risarcire individualmente gli internati militari italiani e altre vittime naziste. Si fondava così il principio giuridico dell’immunità dello Stato, secondo il quale sono nulle le sentenze vinte dai pubblici ministeri privati ​​in Italia. Con la sua causa, la Germania ora insiste affinché l’Italia riconosca il principio di immunità degli Stati. La CIG dell’Aja nasce nel 1946 come organo il cui compito è risolvere le controversie tra gli stati. Le sue sentenze sono vincolanti e non possono essere impugnate.

La richiesta della Germania

Nella sua causa, il governo federale fa riferimento in particolare a una sentenza del 2014 della Corte costituzionale italiana, che consente “querela individuale delle vittime di crimini di guerra e crimini contro l’umanità contro Stati sovrani”. Secondo la denuncia, tale sentenza è stata “emanata consapevole di violazione del diritto internazionale e dell’obbligo dell’Italia di ottemperare a una sentenza del più importante organo giuridico delle Nazioni Unite”. La causa chiede che l’Italia sia condannata per aver illegalmente adottato o minacciato di adottare “misure coercitive contro il demanio tedesco in Italia”. Sono interessati l’Istituto Archeologico Tedesco di Roma, l’Istituto Goethe, l’Istituto Storico Tedesco e la Scuola Tedesca, sempre nella capitale. Secondo la Germania, l’Italia dovrebbe garantire che tutte le decisioni prese dai tribunali siano dichiarate nulle. Inoltre, dovrebbe risarcire tutti i danni causati dalla violazione dell’immunità statale.

La Germania è minacciata di pignoramento di un immobile a Roma

La Germania sta compiendo questo passo perché minacciata di pignoramento di un immobile a Roma, che comprende gli istituti sopra citati. Al fine di impedire l’asta, il governo federale ha richiesto la protezione legale provvisoria. Il 25 maggio è attesa la decisione del tribunale competente della capitale italiana. La Germania si era già appellata alla Corte dell’Aja nel 2008 per verificare se le precedenti sentenze sul risarcimento in Italia fossero legali e compatibili con il diritto internazionale. Queste sentenze si riferivano a crimini commessi tra il settembre 1943 e il maggio 1945 durante l’occupazione tedesca dell’Italia. Il governo federale sostiene di aver risolto la questione del risarcimento della guerra attraverso gli accordi intergovernativi.

Cosa successe dal 1943 al 1945 in Italia

Le truppe tedesche occuparono l’Italia dal settembre 1943 al maggio 1945, dopo che il Paese si unì agli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale. Con l’instaurarsi della Repubblica Sociale Italiana (RSI), la Germania riconobbe al nuovo Stato fascista il possesso formale delle aree che aveva occupato. Il regime di occupazione nazista fu reso particolarmente feroce dai propositi di vendetta contro l’alleato italiano “traditore” e dall’andamento fallimentare della guerra. Infatti, le truppe tedesche non solo si impegnarono in una dura repressione della Resistenza, ma furono responsabili di numerose stragi e violenze, anche nei confronti della popolazione civile. Durante la loro ritirata, la Wehrmacht (forze armate) tedesca e le SS imperversarono in molti luoghi e molti italiani furono assassinati. Un esempio toccante fu la strage di Marzabotto, avvenuta  in provincia di Bologna.
I giudizi pronunciati in Italia riguardavano i pagamenti di indennizzo legati a questo periodo.

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Immagine di copertina da Wikimedia.