Italia meglio della Germania, gender-gap dei salari quattro volte minore
Che le donne guadagnino meno degli uomini è un dato di fatto. La classifica Eurostat, infatti, conferma uno spaventoso gender-gap dei salari nei diversi Paesi europei
Nonostante le innumerevoli proteste e lotte continue per ridurre quanto più possibile il gender gap tra i salari di uomini e donne, la differenza è ancora molto alta in molti Paesi europei e ben lontana dall’essere azzerata. Il grafico di Eurostat che vedete qui sotto mostra in percentuale la differenza tra lo stipendio medio degli uomini e quello delle donne nel 2020. Mentre l’Italia si trova ai primi posti con il 4.2%, la Germania è quasi alla fine della classifica con il 18.3%. Ma la classifica non tiene conto del numero di impiegati e di impiegate per ciascun Paese, per questo motivo in Italia, dove le lavoratrici sono meno dei lavoratori, il gender gap si abbassa. E di conseguenza in Germania, dove il numero di lavoratrici e lavoratori è quasi uguale, il gender gap di salario aumenta. Se in Italia lavorassero più donne, quindi, la percentuale aumenterebbe.
Il gender gap dei salari in Germania nel 2021
Il 7 marzo 2022, in occasione della Giornata della parità retributiva, Destatis (l’ufficio federale di statistica della Germania) ha riferito che la differenza dei salari percepiti dalle lavoratrici e dai lavoratori tedeschi nell’anno 2021 è del 18%. Il gender-gap è evidente. Le donne, infatti, hanno percepito un salario medio di 19.12 euro, cioè circa 4 euro in meno rispetto agli uomini – il cui guadagno è stato di 23.20 euro. Nonostante questa differenza, bisogna riconoscere che in Germania il gender-gap di salario è diminuito nel corso degli anni; ad esempio, nel 2006 il divario contava 5 punti in più rispetto al 2021. Si prospetta, quindi, un aumento del salario per il 2022 e una riduzione del gender pay gap per lo stesso anno. In Italia la situazione è ben differente. Nel 2021, infatti, le donne hanno guadagnato fino a 500 euro in meno rispetto agli uomini e la differenza salariale è nota in tutti i settori oltre che tra nord e sud. Non vi sono ancora dati certi sul salario medio percepito da uomini e donne nell’anno 2021.
La classifica europea
Il grafico di Eurostat del 2020, quindi, mostra la percentuale di divario salariale relativa a ciascun Paese europeo. Si tratta di un dato “non corretto”, ovvero viene considerato solo il salario medio e non tutti quei fattori che influenzano il salario (ad esempio il tasso di occupazione delle donne, così come il settore pubblico o privato in cui si lavora). La media del gender-gap di salario si aggira al 13%, mentre le percentuali vanno dallo 0.7% al 22.3%. Una differenza di percentuali non di poco conto. Al primo posto in classifica troviamo il Lussemburgo, seguito dalla Romania e dalla Slovenia, ma sul podio non rientra l’Italia che ricopre, invece, il quarto posto. L’ultimo paese in classifica è la Lettonia, preceduto dall’Estonia e dall’Austria.
Alcuni dati da tenere a mente per leggere la classifica:
- per tutti i Paesi sono state prese in considerazione le aziende con 10 o più impiegati, mentre per la Repubblica Ceca e l’Islanda sono state considerate aziende con 1 o più impiegati;
- Islanda, Norvegia e Svizzera non sono paesi appartenenti all’Unione Europea;
- non sono disponibili i dati dell’Irlanda e della Grecia.
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Immagine di copertina: ©Eurostat