Inflazione, gigante della carta igienica si rivolge ai produttori di caffè per tagliare i costi

La produttrice di carta igienica Hackle opta per i fondi di caffè per far fronte ai costi energetici, adottando anche metodi più sostenibili

Nonostante il generale impatto negativo del Coronavirus, per molte aziende fornitrici di beni essenziali il lockdown ha comportato maggiori profitti. É il caso, ad esempio, della Hackle, azienda produttrice di carta igienica dal 1928, che durante la pandemia ha visto aumentare esponenzialmente i suoi guadagni.

Dopo un periodo particolarmente fruttuoso, tuttavia, è arrivata la crisi: i costi energetici dovuti alla guerra russo-ucraina hanno gradualmente condotto l’azienda a dichiarare l’insolvenza. Ecco, quindi, che dai reparti della Hackle arrivano nuove idee per far fronte alle recenti inquietudini: creare rotoli di carta igienica partendo dai residui di caffè.

Parola chiave: riciclo

I primi rotoli, realizzati la settimana scorsa nello stabilimento di Düsseldorf dell’azienda, sono composti anche da fondi di caffè. L’obiettivo è quello di produrre rotoli composti per il 25% da questa componente, ma ciò sarà possibile solamente tramite un processo graduale di sperimentazione. In particolare, i residui di caffè andrebbero a rimpiazzare la pasta di legno, materiale comunemente utilizzato nella produzione di carta igienica. “Non sembra molto, ma significa che deve essere utilizzato un quarto di alberi in meno”, ha dichiarato Karen Jung, capo della sezione di marketing dell’azienda.

Non è la prima volta che la Hackle si indirizza verso politiche e metodi di produzione più sostenibili. Nel 2020, ad esempio, decise di inserire l’erba coltivata nella Renania nella creazione di rotoli. Inoltre, l’azienda si è già occupata di sostituire il gas durante il processo produttivo, con il fine ultimo di coprire metà del suo fabbisogno necessario con l’energia solare.

Energia, quanto costi?

Stando alle dichiarazioni di Jung, il prezzo di un rotolo di carta igienica dipende sostanzialmente dalla cellulosa, dall’energia e dalla logistica. Tutti fattori i cui costi variano a seconda delle fluttuazioni del rispettivo mercato mondiale.

Con i prezzi dell’energia quasi decuplicati nel breve periodo, perciò, è sempre più difficile far fronte a queste spese. Dopo un periodo di stallo completo a inizio settembre, l’azienda è ora determinata ad affrontare un tour de force, continuando ad investire soprattutto nella sua sede di Düsseldorf.

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Immagine in evidenza: © lyperzyt da Pixabay