Il Museo Ebraico di Berlino: dove l’architettura emoziona
Il Museo Ebraico è un’esperienza unica da fare a Berlino: qui design e architetture suggestive preservano culture e racconti di vita
Più di un comune museo in cui ammirare figure e per poi cancellarne il ricordo in pochi giorni, il Museo Ebraico di Berlino è un tassello importante per fare una vera esperienza della capitale tedesca. Istituito nel 2001, il complesso museale offre diverse occasioni formative e di dibattito, confermandosi luogo dove la cultura ebraico-tedesca viene sia preservata che rivitalizzata. Eccellente sintesi dell’identità di un popolo, il Museo Ebraico affronta con onestà temi forti e molto ampi, senza finire in retoriche o feticismi. Interattivo, emozionante e disorientante, il museo integra oggetti in esposizione a testimonianze dirette, iPad informativi a registrazioni audiovisive, documenti e fotografie a curiosi passaggi sotterranei e percorsi a zig-zag.
Le tematiche affrontate e cosa non perdersi
Il design interno, con i suoi ambienti angusti, è il simbolo primario delle innumerevoli perdite della comunità ebraica. La storia di discriminazione, le ripercussioni dell’Olocausto e l’isolamento della diaspora seguono a ruota come contenuti più esplorati nei vari spazi espositivi. Di particolare impatto sono: la “Scala della Continuità” che conduce dal piano sotterraneo alla mostra permanente, il solenne “Giardino dell’ Esilio” e la via senza uscita dell'”Asse dell’Olocausto”. Lungo l’itinerario il design destrutturato prende man mano forme più tradizionalmente espositive, fino a terminare in una vera e propria celebrazione dell’eredità culturale ebrea. Verso la fine del percorso però, è impossibile non prendersi un momento di riflessione davanti al “Vuoto della Memoria“, spazio dedicato all’installazione dell’artista Israeliano Menashe Kadishman, “Foglie Cadute”. L’opera consiste in 10000 volti di metallo pesante che ricoprono il pavimento e rappresentano le vittime innocenti di guerre e insensatezze.
L’edificio unico nel suo genere
L’edificio progettato dall’architetto Daniel Libeskind è esso stesso un’opera d’arte perché, non solo contiene, ma arricchisce il significato del resto delle collezioni. “Between the lines” è il nome che riceve la costruzione rivestita di zinco, la quale stravolge completamente i tipici canoni museali. L’architettura del museo ricorda una stella di David scomposta: dove un asse più spigoloso incontra un asse continuativo simbolo di un futuro di speranza, lì si formano dei vuoti verticali che attraversano l’edificio. Così nasce un dialogo architettonico costante tra zone vuote e pieni espositivi, con ambienti e silenzi inquietanti che offrono opportunità di meditazione sulle vite spezzate degli ebrei in Germania. Niente sembra essere al suo posto: le finestre sono in basso, i corridoi sono murati, si parte dal sotterraneo per poi proseguire all’ultimo piano. Alternando colori e scale di grigio, si affronta un percorso duro e denso di informazioni che lascia un segno indelebile.
Museo Ebraico di Berlino
Dove: Lindenstrasse 9-14
Quando: Lu-Do 10.00 – 19.00
Prezzi: ingresso gratis
Trasporto: U1 o U6 per Hallesches Tor, U6 per Kochstraße
Per saperne di più consultare il sito del Museo Ebraico.
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Foto in copertina di RJPP, da Pixabay.