Germania, migliaia di pesci morti nel fiume Oder usato come mega discarica di rifiuti chimici

Morti di pesci in apparenza inspiegabili nell’Oder. Ma negli ultimi giorni è stata rilevata la presenza di rifiuti chimici nel fiume

Sono stati traportati dalla corrente fino a Schwedt, una cittadina nell’est della Germania, per poi essere rinvenuti sotto gli occhi sconcertati dei pescatori e di alcuni cittadini il 28 luglio scorso. Quasi due mesi dopo il primo ritrovamento sospetto in un villaggio polacco, migliaia di pesci morti hanno risalito le acque del fiume Oder entrando anche nel territorio tedesco. Una delle ipotesi sulle cause della moria è che probabilmente migliaia di rifiuti chimici siano stati scaricati nell’Oder, provocando la strage dei pesci in Polonia e Germania.

Un ecosistema distrutto

I funzionari tedeschi, che hanno accusato le autorità polacche di non aver lanciato l’allarme quando era ora, presumono che il pesce sia stato avvelenato. L’accaduto, definito “atipico” dal ministro dell’Ambiente del Brandeburgo Alex Vogel, ha condotto alla morte non solo di pesci, ma anche di altre specie acquatiche. Un vero e proprio disastro ambientale, che impedirà al fiume di ristabilire questo prezioso ecosistema per molti anni. E le drammatiche conseguenze colpiranno, secondo gli ambientalisti, anche l’intero Parco nazionale della Lower Oder Valley; il vicedirettore del parco Michael Tautenhahn parla di “effetti terribili” anche su varie specie di uccelli, che potrebbero ingerire il veleno dei pesci.

Lo scenario a cui hanno assistito gli spettatori nella giornata del 28 luglio non è stato di certo gradevole: pesci, da quelli di piccole dimensioni ad altri di 30-40 cm, che galleggiavano senza vita nel loro habitat. Secondo le testimonianze, alcuni respiravano ancora a malapena, capovolgendosi nell’acqua. Alcuni giorni dopo, l’Agenzia per la protezione ambientale di Wroclaw ha rilevato la presenza di una sostanza tossica in campioni prelevati nella chiusa di Lipki, vicino a Olawa.

Alla ricerca del colpevole

L’Istituto statale di Ricerca di Pulawy ha constatato che non sarà facile individuare la causa dell’accadimento, data la presenza di diverse sostanze alteranti che potrebbero averlo provocato. Secondo l’Agenzia polacca per la protezione dell’ambiente, i pesci sarebbero morti a causa di una contaminazione delle acque industriali. Inizialmente si ipotizzava un’inquinamento da mercurio; in un secondo momento, si sono aggiunti alla lista dei possibili colpevoli anche il calore e lo scarso approvvigionamento idrico, vale a dire acqua bassa.  In questo caso, le sostanze già presenti nell’Oder si sarebbero accumulate ad una concentrazione maggiore. Ciò che di tossico si disperdeva prima ad un dosaggio non così elevato, quindi, con l’acqua bassa sarebbe diventato poi più nocivo.

Dopodiché è arrivato il primo ministro Morawiecki a lanciare una bomba in un campo già minato. In un  videomessaggio, ha dichiarato che sia avvenuto un presunto rilascio di rifiuti chimici nel fiume “con la con la piena consapevolezza dei rischi e delle conseguenze”. Davanti all’indignazione dei cittadini e del leader stesso, si è subito provveduto al licenziamento di due funzionari del campo, accusati di scarsa rapidità nel reagire alla calamità. Intanto Alena Karaschinski, portavoce dei Verdi, parla di “un multiplo inadempimento degli obblighi di informazione e forse anche un tentativo di insabbiare un disastro ambientale.”

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Immagine in evidenza: foto di 12019 da Pixabay