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Germania, nuova agenzia per indagare sul riciclaggio di denaro. Molti scettici: “i tedeschi amano il cash”

Il ministro delle finanze tedesco ha annunciato importanti novità per limitare il riciclaggio di denaro in Germania. Il piano in tre punti servirà anche a proteggere gli imprenditori onesti

La creazione di una nuova agenzia per la prevenzione dei crimini finanziari è l’iniziativa del ministro delle finanze Lindner che aspira a risolvere l’annoso problema del riciclaggio di denaro in Germania.

La resistenza del popolo tedesco ai pagamenti digitali, unita ad un’economia fiorente fanno a quanto pare della Germania una sorta di paradiso del riciclaggio. Oltre ad imprenditori onesti il paese attirerebbe infatti anche le mire anche di quelli disonesti. Denaro sporco proveniente dalle mafie italiane, per esempio, è spesso investito illegalmente in Germania.

Il piano però sta già incontrando critiche e scetticismo da parte di forze politiche che ritengono particolarmente difficile la sua implementazione.

 

Il piano in tre punti

La nuova agenzia contro i crimini finanziari dovrebbe operare attraverso tre strumenti. La creazione di un’autorità federale che dovrebbe risolvere il problema dell’eccessiva frammentazione del governo tedesco per quanto riguarda le indagini e la prosecuzione dei crimini finanziari.

Il secondo punto è la formazione di più personale qualificato a condurre indagini in materia di reati finanziari.

Il terzo e ultimo punto è accelerare il processo di digitalizzazione non solo per spingere verso l’abbandono progressivo del contante – in Germania anche l’acquisto degli immobili può avvenire tramite cash – ma anche verso la una modernizzazione dei registri delle grosse proprietà.

 

I limiti del piano di Lindner

Funzionale sulla carta, ma secondo molti pressoché impossibile da mettere in pratica. L’idea del ministro delle finanze tedesco si scontra con alcuni problemi di fondo ancora mai affrontati.

In primo luogo creare un’autorità federale è impossibile senza giungere prima ad un accordo con i singoli Stati e a quanto pare il ministro non ha ancora avviato alcun tipo di dialogo.

Per quanto riguarda la formazione di nuovo personale, invece, il problema non sarebbe nella mancanza di lavoratori qualificati ma piuttosto negli stipendi statali troppo bassi che fanno spesso migrare tali lavoratori verso il settore privato.

Non ultimo, il problema dell’utilizzo del contante, ancora tanto caro al popolo tedesco anche a livello istituzionale. Nell’ambito dell’UE la Germania è stata infatti tra i paesi che hanno opposto maggiore resistenza all’eliminazione delle banconote da 500€ e all’imposizione di un tetto massimo di 5000€ per le transazioni in contanti.

 

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Immagine di copertina: foto di Pixabay