Germania, le scuole si preparano ad accogliere bambini e ragazzi ucraini
Le scuole tedesche si preparano ad accogliere i bambini profughi che nelle ultime settimane sono arrivati dall’Ucraina con o senza i loro genitori
Dal 24 febbraio numerosi bambini ucraini sono arrivati in Germania fuggendo dalla guerra nel loro Paese, per questo le scuole tedesche hanno scelto di offrire a tutti i bambini profughi un posto tra i loro banchi. Già a causa della pandemia la situazione era complicata, e adesso il sistema scolastico si trova ad affrontare un sovraccarico di alunni. Le vite di questi bambini sono state stravolte da un giorno all’altro: se ieri andavano a scuola, facevano i compiti e poi guardavano la tv e andavano a fare sport, oggi fuggono dalla guerra. I volontari che accolgono i profughi nella stazione di Berlino sostengono di trovare ogni giorno circa 5 bambini che scendono dal treno e restano immobili in attesa che qualcuno li venga a prendere.
Si cercano insegnanti di tedesco
Secondo Udo Beckmann, presidente federale dell’Associazione per l’Istruzione (VBE), il numero di bambini profughi è molto più alto del previsto. Il ministero dell’Istruzione non può far altro che trovare una soluzione nel minor tempo possibile, per questo si cercano insegnanti di tedesco come lingua straniera e aule gratuite all’interno delle strutture scolastiche. Il problema maggiore, però, è trovare insegnanti disponibili. La pandemia ha messo a dura prova il sistema scolastico tedesco: i contagi in aumento hanno portato a maggiori congedi per malattia (circa il 10%), e di conseguenza si deve fare i conti con la carenza di insegnanti. Berlino ha programmato ben 250 classi di accoglienza per bambini e ragazzi ucraini, per un totale di 2750 posti. Coloro che parlano tedesco, invece, verranno inseriti direttamente nelle classi regolari.
I bambini hanno bisogno di un aiuto psicologico
I bambini profughi che arrivano in Germania, soprattutto da soli, si trovano ad affrontare una grande sfida, ma hanno bisogno d’aiuto per farlo. Per questo motivo non dobbiamo dimenticare il fattore psicologico: sono traumatizzati da ciò che hanno visto e vissuto prima di arrivare a Berlino, e in più non parlano il tedesco. Anja Bensinger-Stolze dell’unione degli insegnanti (GEW) chiede l’aiuto da parte degli psicologi specializzati e anche degli insegnanti che hanno una formazione in ambito psicologico.
La soluzione più rapida per aiutare i bambini profughi
La ministra federale dell’Istruzione Bettina Stark-Watzinger è stata chiara: la soluzione più rapida è assumere insegnanti ucraini tra i rifugiati. Questi potrebbero lavorare nelle scuole – elementari e medie – ma anche negli asili nido. Non solo sarebbe d’aiuto per i bambini che hanno chiare difficoltà di apprendimento a causa della lingua, ma si risolverebbe temporaneamente il problema della carenza degli insegnanti. Purtroppo non si conosce il numero effettivo di insegnanti tra i profughi, per questo motivo il presidente dell’associazione degli insegnanti tedeschi Heinz-Peter Meidinger suggerisce una nuova soluzione. Meidinger vorrebbe riportare nelle scuole gli insegnanti in pensione, i quali anche se scettici in un primo momento hanno poi dato la loro disponibilità.
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Immagine di copertina: ©Michael_Fotofeund // Pixabay License