La Germania si prepara a razionare il gas dall’autunno in poi

Sono in corso d’opera nuove misure per far fronte alla carenza di gas dopo i tagli delle importazioni dalla Russia. In Germania scatta lo stato di allarme sul gas, considerato ormai una “risorsa rara”

L’emergenza del gas russo in tutta Europa sembra diventare sempre più preoccupante. Dodici Stati membri hanno subito negli ultimi mesi tagli importanti da Mosca. La crisi potrebbe peggiorare ancor prima della fine dell’estate, quando Gazprom interromperà il funzionamento di un’altra turbina lungo il Nord Stream 1, portando al minimo i flussi in entrata in Europa. Queste le previsioni della commissaria europea per l’Energia Kadri Simson.

I rispettivi ministri responsabili per l’energia dei ventisette Paesi europei si sono riuniti a Lussemburgo e hanno licenziato in via definitiva un regolamento per garantire che le capacità di stoccaggio di gas nell’Unione siano piene all’80% prima del prossimo inverno. Nell’immediato, tutte le forze dell’Ue sono concentrate sulle opzioni per ridurre la domanda di gas naturale nel continente europeo, sulla ricerca di partner alternativi e sulla spinta alle energie rinnovabili.

In Germania si passa allo stato di allarme sul gas

La Germania si è già spinta avanti dichiarando lo stato di allarme sul gas. Il 23 giugno scorso il vicecancelliere Robert Habeck ha avvertito che da ora in poi il gas sarà una “risorsa rara”. Questo a causa del drastico taglio di Gazprom ai rifornimenti via Nord Stream 1. Secondo Habeck un passaggio immediato dallo stato di allerta allo stato di allarme è ragionevole, dal momento che è necessario cominciare a ridurre il consumo adesso in vista dell’inverno, per riempire i depositi.

Gazprom ha infatti annunciato un taglio del 60% del gas, e il riempimento dei depositi per i mesi invernali, oggi al 56%, è a rischio. La decisione di passare allo stato di allarme “non è un gioco, è un passo straordinario”, ha spiegato il vicecancelliere, accusando le politiche degli ultimi decenni di aver messo Berlino “nell’angolo”, consentendo che la capitale diventasse del tutto dipendente dalla Russia sul fronte del gas.

Le misure per far fronte alla carenza di gas

La prima misura per arginare la crisi è stata annunciata nel fine settimana dai vertici tedeschi: la Germania attingerà in misura più ampia dalle centrali a carbone, mentre non si ricorrerà per il momento all’attività delle tre centrali atomiche attualmente in funzione nel Paese. Il più grande gruppo immobiliare tedesco, Vonovia, ha annunciato di voler ridurre la temperatura ambientale predefinita negli edifici riscaldati a gas a 17 gradi Celsius di notte, misura che, secondo le stime, ridurrà dell’8% i consumi.

Per quanto riguarda alcune città della Sassonia, in particolare nella città di Dippoldiswalde, le cooperative di edilizia popolare hanno recentemente informato che nell’immediato futuro l‘acqua calda sarà fornita solo al mattino presto, a mezzogiorno, e di sera, con lo scopo di risparmiare per il temuto inverno tedesco. Tali drastiche posizioni prese da alcune città hanno tuttavia suscitato dibattiti fra i cittadini che han condotto il ministro federale dell’edilizia Klara Geywitz a definire quali restrizioni siano legali e quali illegali.

Intanto, il ministero dell’Economia ha rinunciato all’aria condizionata da diverse settimane e in autunno verrà utilizzato meno riscaldamento. Le stesse misure saranno probabilmente prese anche dai ministeri statali e dalle agenzie governative. Tutto ciò è stato annunciato dal ministro Habeck alla camera parlamentare degli Stati tedeschi venerdì scorso.

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Immagine di copertina: Gas, CC0 Public demain, foto di Magnascan da Pixabay