Germania, artisti e personalità tedesche scrivono al Cancelliere per fermare la guerra
Germania, 25 artisti scrivono una lettera al Cancelliere Olaf Scholz per supplicarlo di porre fine alla guerra: il rischio che diventi mondiale è alto
Venerdì 29 aprile un gruppo costituito da circa 25 personalità tedesche (tra cui artisti, scrittori e giornalisti) si sono impegnati nella scrittura di una lettera al cancelliere della Germania Olaf Scholz il cui fine è quello di fermare il prima possibile il conflitto russo-ucraino in corso. Il rischio che vi sia un’escalation e che la guerra diventi un conflitto mondiale, scrivono i firmatari della lettera è ormai altissimo.
Chi ha scritto la lettera
La lettera ricevuta dal Cancelliere Olaf Scholz è stata scritta, innanzitutto, dalle seguenti figure – personalità di rilievo nel mondo dei media e per il pubblico in generale:
- Andreas Dresen, regista
- Lars Eidinger, attore
- Dr. Svenja Flaßpöhler, filosofo
- Prof. Dr. Elisa Hoven, avvocato penalista
- Alexander Kluge, intellettuale
- Heinz Mack, scultore
- Gisela Marx, produttore cinematografico
- Prof. Dr. Reinhard Merkel, avvocato penalista e filosofo del diritto
- Prof. Dr. Wolfgang Merkel, politologo
- Reinhard Mey, musicista
- Dieter Nuhr, cabarettista
- Gerhard Polt, cabarettista
- Helke Sander, regista
- HA Schult, artista
- Alice Schwarzer, giornalista
- Robert Seethaler, scrittore
- Edgar Selge, attore
- Antje Vollmer, teologa e politica del partito dei Verdi
- Franziska Walser, attrice
- Martin Walser, scrittore
- Prof. Dr. Peter Weibel, teorico dell’arte e dei media
- Christoph, Karl e Michael Well, musicisti Prof. Dr. Harald Welzer, psicologo sociale
- Ranga Yogeshwar, giornalista scientifico
- Juli Zeh, scrittore
- Prof. Dr. Siegfried Zielinski, teorico dei media
Di cosa parla la lettera: rischi, compromessi, responsabilità
Nella prima parte della lettera ricevuta dal Cancelliere c’è scritto:
“Caro Cancelliere,
ci rallegriamo del fatto che lei abbia finora considerato con attenzione i seguenti rischi: il rischio che la guerra si estenda all’interno dell’Ucraina, il rischio che si estenda a tutta l’Europa, il rischio di una terza guerra mondiale. Speriamo, quindi, che lei torni alla sua posizione originale e che non fornisca altre armi pesanti all’Ucraina. Al contrario, la esortiamo a fare del suo meglio per garantire che un “cessate il fuoco” possa essere raggiunto il più presto possibile; un compromesso che, magari, entrambe le parti possano accettare. Condividiamo il verdetto sull’aggressione russa come una violazione della norma fondamentale del diritto internazionale. Condividiamo anche la convinzione che esiste un dovere politico e morale di principio di non ritirarsi dalla violenza aggressiva senza reagire. Ma tutto ciò che può essere derivato da questo ha dei limiti nell’etica politica”.
I firmatari, in seguito, mettono in guardia contro un duplice errore. In primo luogo, quello di ritenere che la responsabilità del pericolo di escalation sia solo dell’aggressore e non anche di coloro che gli forniscono un motivo per un’eventuale azione criminale. In secondo luogo, il credere che la decisione sulla responsabilità morale del “costo” in vite umane tra la popolazione civile ucraina sia di esclusiva competenza del loro governo.
“Siamo convinti, Cancelliere,” – concludono – “Che il capo del governo della Germania in particolare possa dare un contributo decisivo per una soluzione che resista al giudizio della storia. Non solo in vista del suo attuale potere, ma anche in vista della nostra responsabilità storica – e nella speranza di un futuro pacifico”.
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Foto di copertina: Olaf Scholz CC BY-SA 2.0 di ©Inga Kjer da Flickr