Berlino sempre in divenire, una città piena di cantieri

Berlino: una città in continuo divenire e mai uguale a se stessa

Sono passati oltre trent’anni dalla caduta del muro e Berlino è diventata per molti irriconoscibile. Uno degli scopi del Governo tedesco è stato quello di trasformarla nel nuovo centro mondiale della cultura, dell’arte e della creatività. Il processo della gentrification fa sì che il numero di gallerie d’arte cresca di settimana in settimana. Enormi spazi in disuso, ex stazioni ferroviarie, ex fabbriche, ex ospedali e anche ex aeroporti continuano ad essere convertiti in centri creativi o zone ad uso collettivo.

Berlino è la capitale dei cantieri. A partire dagli anni ’90 seguendo il principio della Zwischennutzung, ovvero dell’utilizzo temporaneo degli spazi, sono state prese in gestione da associazioni culturali molte aree la cui destinazione d’uso era ancora in fase di riconversione. Ad oggi questi luoghi sono aperti alla cittadinanza e qui hanno luogo attività culturali, artistiche e musicali in cui nascono orti urbani, mercatini, luoghi per l’associazionismo e aree per il gioco, stimolando la partecipazione di tutti.

Che cos’è la gentrification e in che modo gli artisti sono coinvolti

Il termine gentrification viene dall’inglese “gentry” che vuol dire “alta borghesia” e sta ad indicare la riqualificazione, o “borghesizzazione” di un quartiere in genere povero, con spazi vuoti e infrastrutture molto limitate. Questo fenomeno non si riferisce solamente alla rimodernizzazione degli edifici, ma anche ad una rivalutazione economica e culturale. I quartieri riqualificati suscitano spesso l’interesse degli artisti, che organizzano in questi luoghi eventi e feste. In questo modo queste zone acquistano un’altra immagine e diventando “trendy”. Si può dunque dire che gli artisti giocano un ruolo molto importante nel processo della gentrification di un quartiere.

Lo sviluppo urbano di Berlino

La storia dello sviluppo urbano di Berlino è direttamente collegata alla caduta del muro nel novembre del 1989. All’epoca, il volto della città, sia ad est che ad ovest, era di un diffuso colore grigio; moltissimi edifici nei quartieri centrali di Berlino Est presentavano ancora le ferite della guerra e le condizioni dei palazzi erano al limite. Molte fabbriche erano state abbandonate e c’era un’enorme quantità di spazi vuoti. Per i giovani dell’Ovest tutto ciò ha rappresentato una grande possibilità di ampliamento di spazi e di operazioni economiche.

Il fascino di Berlino deriva proprio dalla sua storia e dal suo presente in continua trasformazione. Gottfried Schenk è un fotografo austriaco che vive a Berlino dagli anni ’70. Molto interessante è il suo libro “Changing Berlin – Photographic Equivalents 1977 until now” che testimonia le trasformazioni della città attraverso diverse foto dello stesso luogo scattate in momenti differenti, confermando la continua mutazione della capitale tedesca.

Leggi anche: I leggendari semafori di Berlino fotografati dall’italiano Luca Morgantini

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Guarda foto e video e partecipa a concorsi per biglietti di concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter

Immagine di copertina: foto di ©PeterDargatz, da Pixabay