A Berlino torna il cinema italiano di qualità grazie a CineDì con la proiezione di “Il Buco”

Il 30 agosto 2022 torna l’appuntamento con Cinedì, la rassegna che porta nella capitale tedesca i migliori film italiani degli ultimi mesi. Questa volta verrà proiettata la pellicola “Il Buco” di Michelangelo Frammartino

La rassegna di cinema CineDì porta a Berlino, per la prima volta, la pellicola “Il Buco” di Michelangelo Frammartino, uno dei film italiani più interessanti degli ultimi anni. La pellicola – vincitrice del Gran Premio della Giuria al Festival del Cinema di Venezia 2021 – verrà proiettata al Kino in der Kulturbrauerei martedì 30 agosto 2022 alle ore 20:00, in lingua originale con sottotitoli in inglese. Ad arricchire l’evento sarà anche la presenza del regista e della coautrice del film Giovanna Giuliani che si intratterranno a rispondere alle domande del pubblico. A questo link potrete acquistare i biglietti.

La trama di “Il Buco”

Durante il boom economico degli anni Sessanta, l’edificio più alto d’Europa viene costruito nel prospero Nord Italia. All’altra estremità del paese, un gruppo di giovani speleologi esplora la grotta più profonda d’Europa nell’incontaminato entroterra calabrese. Si raggiunge, per la prima volta, il fondo dell’abisso del Bifurto, a 700 metri di profondità. L’avventura degli “intrusi” passa inosservata agli abitanti di un piccolo paese vicino, ma non al vecchio pastore dell’altopiano del Pollino la cui vita solitaria comincia ad intrecciarsi con il viaggio del gruppo. “Il Buco” racconta di una bellezza naturale che lascia senza parole e sfiora il mistico; una esplorazione attraverso le profondità sconosciute della vita e della natura che mette in parallelo due grandi viaggi interiori.

La genesi del film raccontata dal regista Michelangelo Frammartino

“Nel gennaio 2007, il sindaco del paese calabrese dove stavo girando “Le quattro volte”, mi ha portato a fare un giro del Pollino. ‘Devi vedere le meraviglie di queste montagne!’, ha detto. Mi ha condotto in una dolina dove si poteva vedere un magro taglio nel terreno. Ero perplesso, deluso. Il sindaco, invece, entusiasta e fiero, ha gettato in quel vuoto un grosso sasso. È stato inghiottito dall’oscurità. Il fondo era così profondo che non si vedeva né si sentiva nulla. Quella scomparsa, quella mancanza di risposta, mi ha dato un’emozione fortissima. Quello strano posto mi è rimasto impresso, richiamandomi a sé anni dopo, per interrogarlo e creare un progetto nel buio silenzioso dell’Abisso del Bifurto”.

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Immagine di copertina: Una scena di “Il Buco” di Michelangelo Frammartino ©Coproduction-Office