Nils Melzer, esperto di diritti umani delle Nazioni Unite, ha affermato che le autorità tedesche stanno sistematicamente omettendo di registrare e punire le violenze della polizia
L’esperto di diritti umani delle Nazioni Unite, Nils Melzer, ha criticato la gestione da parte della Germania della questione della violenza della polizia contro i manifestanti. Melzer era incaricato di monitorare il rispetto del divieto di maltrattamenti e torture negli Stati membri delle Nazioni Unite. L’anno scorso ha ricevuto centinaia di segnalazioni su incidenti violenti che hanno coinvolto agenti di polizia tedeschi. Ciò è avvenuto in particolare durante le manifestazioni contro le misure Covid a Berlino. Dopo aver visto diversi video che mostravano la brutalità della polizia contro i manifestanti a Berlino, Melzer ha dichiarato di essersi rivolto al governo tedesco e di aver trovato la loro reazione “allarmante”. Secondo il governo federale, ha detto, era proporzionato per gli agenti di polizia, ad esempio, spingere un manifestante non aggressivo dalla bicicletta e gettarlo a terra. “La percezione delle autorità di ciò che è proporzionato è distorta”, ha affermato Melzer.
In due anni solo un agente ha subito processi per atti di violenza contro persone
Dopo aver richiesto al governo federale le statistiche sui procedimenti giudiziari nei confronti degli agenti di polizia, Melzer ha scoperto che in due anni solo un agente era stato perseguito per uso sproporzionato della forza. “Questo non è un segno di buon comportamento, è un segno di guasto del sistema”, ha detto Melzer. “Le autorità non vedono nemmeno quanto siano cieche”.
L’esperto ha anche sottolineato la disparità tra i processi volti ai manifestanti e alla polizia. Se da un lato molti manifestanti sono stati processati in procedimenti sommari, la maggior parte dei casi contro agenti di polizia sono stati archiviati. Melzer ha concluso dicendo che “la sorveglianza della polizia non funziona in Germania” e ha avvertito che l’arroganza “distrugge la fiducia dei cittadini nella polizia”. Melzer ha inviato la sua valutazione finale al governo tedesco il 28 marzo. La stessa dovrebbe essere pubblicata integralmente dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani a giugno.
Verso la manifestazione del 1 maggio
Berlino è famosa per la grande partecipazione dei cittadini agli aventi e alle manifestazioni del 1 maggio. Molte testate giornalistiche affermano che c’è preoccupazione per la “Dimostrazione rivoluzionaria del Primo Maggio“. Per la prima volta nel 1987, dopo un festival di strada a Kreuzberg, sono scoppiati scontri di strada tra la polizia e manifestanti di sinistra, residenti e persone in festa. Negli anni questi fatti hanno continuato ad accadere.
Da un lato ciò che viene riportato è che la polizia prevede la partecipazione di gruppi violenti e si sta “attualmente preparando intensamente per questi giorni e queste notti“. Dall’altro, come si può dedurre dalle recenti affermazioni di Melzer, in numerosi casi è stata la polizia ad utilizzare la violenza contro i manifestanti, senza ricevere alcun tipo di processo. Molto probabilmente, la disparità tra le accuse volte alla polizia e quelle ai manifestanti sarà evidente anche in questo 1 maggio. Ma ci si augura che, dopo le dichiarazioni di Melzer, in futuro qualcosa potrà cambiare.
Si prevedono oltre i 1000 partecipanti alla manifestazione, che dovrebbe iniziare alle 16:00 a Hertzbergplatz a Neukölln e terminare alle 22:00 a Oranienplatz a Kreuzberg.
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Immagine di copertina: © Raimond Spekking, da Wikimedia