A Copenhagen la biblioteca dove si possono ‘noleggiare’ persone con cui parlare

Il famoso detto “mai giudicare un libro dalla copertina” prende letteralmente vita tramite la Human Library di Copenhagen, la biblioteca umana dove ad essere lette sono le persone, con lo scopo di combattere pregiudizi e promuovere l’inclusività

La Human Library nasce nel 2000 da un’idea dei fratelli danesi Ronni e Dany Abergel. Nessun volume da prendere in prestito, ma persone in carne e ossa con cui dialogare per trenta minuti. Sarà infatti sufficiente selezionare uno tra i libri umani presenti e iniziare una conversazione, facendo domande e ascoltando la storia che questi hanno da raccontare. I volontari tra cui scegliere fanno generalmente parte di minoranze, gruppi sociali stigmatizzati e colpiti da stereotipi negativi. Questi sono descritti all’interno del catalogo della biblioteca con titoli lapidari, volti a provocare il lettore. Lo scopo è quello di favorire il dialogo e la conoscenza, strumenti fondamentali per abbattere il muro di pregiudizi e diffidenza che noi stessi alimentiamo. Il progetto è stato esportato in più di 80 paesi nel mondo ottenendo un grande successo. Il Consiglio d’Europa ha persino riconosciuto il lavoro della Human Library come una pratica esemplare per favorire la inclusività e accoglienza.

Da Copenhagen al mondo intero: l’evoluzione della Human Library

I fratelli Ronni e Dany Abergel diedero vita alla Menneskebiblioteket (biblioteca umana) per la prima volta nel 2000. Il progetto iniziale consisteva in un programma di quattro giorni in cui era possibile leggere 50 volumi umani diversi che custodivano profonde esperienze di vita. La Human Library ottenne un grande successo, e l’evento pose le basi per l’attuale Human Library Foundation, organizzazione no profit che si occupa di eventi e raccolte fondi. L’obiettivo dei fondatori è sempre stato quello di promuovere tolleranza e integrazione, superando gli ostacoli che la diversità tende a creare. Oggi questo progetto è stato esportato in 85 Paesi nel mondo – in tutti i continenti – e viene promosso anche in ambito lavorativo. Il progetto è infatti attivo anche sotto forma di training per aziende e organizzazioni che intendono sperimentare un approccio diverso all’inclusività.

Conoscere la diversità per abbattere le barriere: come funziona una biblioteca umana

Pregiudizio e diffidenza governano ancora le interazioni sociali, alimentando stereotipi e pregiudizi. Il modo migliore per erodere queste barriere è il dialogo: conoscere per poter comprendere, accorciando le distanze create dalla paura del diverso. Ma come funziona una human library? Durante un evento organizzato dall’associazione, i partecipanti possono decidere con chi confrontarsi scegliendo un libro umano da un catalogo di lettura. Al posto di pagine e copertine, ovviamente, ci sono volti e un titolo che descrive la principale caratteristica del volume umano. Una volta scelto il proprio libro sarà possibile immergersi completamente nella sua storia, ascoltando e facendo domande. La biblioteca umana aiuta a conoscere, imparare e dialogare senza barriere, permettendo di affrontare discorsi che nel quotidiano sono generalmente tabù. Questo processo è uno scambio reciproco tra lettore e libro: i primi imparano a comprendere, mentre per i libri umani si trasforma in un’esperienza liberatoria. Se si desidera raccontare la propria storia, sarà sufficiente registrarsi online come volontarə nel sito di Human Library.

“Non sono arrabbiato per la mia situazione, non mi arrabbio nemmeno con i tassisti che si rifiutano di farmi salire sul loro mezzo per via del mio cane guida. Ma penso che sia importante dare alle persone l’occasione di capire come sia la vita attraverso i miei occhi”  – Sordocieco

“Alcune persone pensano che sia pericoloso avvicinarsi a me o toccarmi. Alcuni mi ignorano solo per evitare di confrontarsi con la mia malattia. Non ce l’ho con loro, ma questo è uno dei motivi per cui l’ho tenuto segreto per molti anni. Quando le persone hanno paura di avvicinarsi a me, mi fa più male di quanto la malattia abbia mai fatto”  – HIV+

“Non vi dirò come amare. Vi parlerò invece dell’amore e di come io ne abbia più di uno nella mia vita”  – Poliamorosa

 

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Foto di copertina: Christina Birkinbine, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons