A Berlino un evento sulla musica ai tempi di Dante con Tamara Soldan e Valentina Bellanova

Serata concertistica alla Dante Alighieri Berlin: sulle note di Tamara Soldan e Valentina Bellanova scopriamo “La musica ai tempi di Dante”

Di Margherita Nocci

 “E una melodia dolce correva per l’aere luminoso…” (Purg. XXIX 22-23)
Chiunque abbia la possibilità di ascoltare una lettura della Divina Commedia si accorgerà che la musica e il canto accompagnano profondamente i versi danteschi. Dai suoni aspri e cupi dell’Inferno, Dante attraversa le salmodie delle anime del Purgatorio fino ad arrivare al Paradiso, un mondo polifonico fatto di luce e melodie armoniose. Dante infatti riuscì a fare della musica non solo il linguaggio universale della sua opera ma il vero e proprio simbolo della sua ascesa spirituale. Come ci narra del resto Boccaccio, è molto probabile che il Sommo Poeta non solo amasse ma praticasse lui stesso l’arte dei suoni: «sommamente si dilettò in suoni e in canti nella sua giovanezza, e a ciascuno che a que’ tempi era ottimo cantatore o sonatore fu amico e ebbe sua usanza». Ma cosa sappiamo della musica che Dante ascoltava nel Duecento e che circolava nei comuni italiani di allora? Quali strumenti esistevano e chi erano i musicisti che allietavano i banchetti e le corti nobiliari?
La Società Dante Alighieri di Berlino è lieta di invitarvi al prossimo evento in presenza a tema dantesco da un’originale prospettiva musicale. Partendo da alcuni riferimenti contenuti nella Divina Commedia, le due musiciste professioniste Tamara Soldan e Valentina Bellanova ci guideranno in un viaggio affascinante alla scoperta dei misteriosi suoni che costituivano il repertorio della musica medievale ai tempi del Sommo Poeta.

Dai trovatori francesi all’ars nova fiorentina: la musica medievale

Conosciuto spesso impropriamente come il periodo “buio” della storia europea, il Medioevo fu in realtà un periodo di grande fermento culturale e musicale, sia in Italia che in Europa; piena di sorprendenti innovazioni fu infatti l’epoca in cui visse il Sommo Poeta (1265-1321). A partire dal 1100 fino al 1400 circa, la musica medievale si arricchì continuamente di nuovi strumenti e generi musicali, dalla musica sacra del canto gregoriano a quella profana dell’amor cortese e dei canti goliardici dei Carmina Burana. Ricordiamo infatti il prodigioso incontro di Dante con il musico trobadorico Bertrand De Born (Inf. XXVIII, vv. 112-135 e 142) che pur condannato all’Inferno nella bolgia dei seminatori di discordia viene lodato nel “De volgari eloquentia” come il più grande “poeta d’armi”.

“Trovatori” e “trovieri” della Francia dell’XI sec., i cosiddetti Minnesänger di Germania, furono infatti i principali interpreti della musica profana e popolarono insieme a giullari e menestrelli le corti e le strade d’Europa, cantando l’amore cortese e gli ideali cavallereschi. La viella, il liuto, l’arpa, flauti e tamburi furono solo alcuni degli strumenti tipici raffigurati nelle miniature medievali, poiché, in realtà, sappiamo che spesso furono i musicisti stessi a progettare e costruire nuovi strumenti di fantasia, adattati alle più varie esigenze artistiche.

Fu con i primi decenni del Trecento che il risveglio culturale e musicale, già avviato fra XI e XII secolo, raggiunse il suo culmine – superata ormai la paura della fine del mondo ci furono infatti nuove evoluzioni in campo musicale. Degno di interesse è indubbiamente il movimento dell’ars nova, che nacque in Francia ma assunse caratteristiche peculiari in territorio italiano. Sviluppandosi attorno agli ambienti letterari fiorentini, i componimenti si modellarono sui testi e ritmi della poesia di Dante, Boccaccio e Petrarca, assumendo una vitalità espressiva del tutto nuova. Molte e continue furono dunque le creazioni nel campo della musica religiosa e profana, dalle laudae alle prime messe polifoniche di Notre Dame: i generi, gli strumenti, i ritmi, acquisirono forme sempre nuove, divenendo parte di un patrimonio artistico ancora oggi studiato e interpretato. Con le parole di Umberto Eco, «la cultura medievale ha il senso dell’innovazione, ma si ingegna a nasconderla sotto le spoglie della ripetizione».

Le musiciste Tamara Soldan e Valentina Bellanova

Cantante e musicista professionista, Tamara Soldan ha studiato Musica Jazz presso il Conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria. I suoi progetti e le sue collaborazioni spaziano dal jazz contemporaneo e l’improvvisazione all’interpretazione del repertorio medievale. Qui mescola la musica antica con altre forme d’arte come la musica elettronica e l’arte visiva. Valentina Bellanova si è diplomata in flauto presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze. Ha proseguito i suoi studi di musica antica presso la Musikhochschule für Musik und Theater di Hannover. Si è dedicata allo studio del flauto ney, alla musica mediorientale e alla musica antica occidentale; è membro inoltre di varie formazioni quali Concerto Foscari di Hannover e “Ensemble Pera” di Monaco.

Alla scoperta dell’ars nova fiorentina passando per i trovatori francesi, le cantigas spagnole e la scuola di Notre Dame ascolteremo le misteriose note della musica medievale in compagnia del Duo Vortex. La Società Dante Alighieri di Berlino vi aspetta venerdì 8 aprile, alle ore 18 e 45, presso il locale Zunftwirtschaft (Arminiusstrasse 2-4)! L’ingresso è gratuito. I posti a sedere per motivi sanitari sono limitati. Vi consigliamo pertanto entro mercoledì 6 Aprile di prenotare via email all’indirizzo info@danteberlin.com o telefonicamente al numero +49 1573 9452180. Per ulteriori dettagli vi invitiamo a visitare la pagina Facebook dell’evento! Vi aspettiamo!

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Immagine di copertina: foto di Master of the codex Manesse presa da Wikimedia Commons