Una clinica tedesca mostra il menù del giorno in terapia intensiva ai no vax

L’appello del complesso ospedaliero della Bassa Sassonia

Il Rottal-Inn Kliniken, complesso ospedaliero della Bassa Sassonia, ha diffuso una foto di un tavolo colmo di farmaci e flaconi, mostrando la quantità di medicinali necessaria per assistere un paziente ricoverato per Covid. “Questi sono i farmaci, integratori e alimenti liquidi che vengono somministrati ogni giorno ad un paziente gravemente malato di Coronavirus nel nostro reparto di terapia intensiva. La vaccinazione può proteggere da tutto questo”. È il commento che la direzione dell’ospedale ha voluto aggiungere alla foto, nel tentativo di convincere i no vax a sottoporsi alla vaccinazione. Sembra tuttavia ovvio che non basterà un’immagine a far traballare le discutibili convinzioni che hanno spinto i no vax a non vaccinarsi fino ad oggi. Il messaggio, più che una reale funzione di convincimento, è un appello dei lavoratori sanitari che vivono l’impennata dei casi e l’aggravarsi del quadro pandemico, con la conseguente emergenza ospedaliera.

L’emergenza ospedaliera

La Germania nelle ultime settimane ha dovuto affrontare un’impennata dei contagi che ha messo in crisi l’intero sistema sanitario nazionale, costringendo ospedali e cliniche a riorganizzarsi – in particolare quelli in Baviera e Sassonia – per far fronte al picco dei ricoveri. Gerhard Schlegel,  Chief Executive Officer della clinica Rottal-Inn, ha affermato: “Il reparto di terapia intensiva è completamente pieno da giorni e abbiamo difficoltà a garantire le cure d’emergenza. È molto difficile per i nostri medici e infermieri. Sono già allo stremo, e dobbiamo fare in modo che resistano e continuino a fare il loro lavoro. Quello che si fa nelle cliniche è quasi disumano”.  Ha inoltre lanciato un appello: il personale lavora fino allo sfinimento. Ora abbiamo bisogno dell’aiuto della popolazione. Vi preghiamo di vaccinarvi, mantenere le distanze, indossare la mascherina e limitare i contatti”.

La situazione delle terapie intensive. L’emergenza è più critica negli Stati dove la percentuale di no vax è maggiore

La curva epidemiologica desta preoccupazione dato l’alto numero di casi. Ma ancora più allarmante per le autorità sanitarie è l’occupazione delle terapie intensive. I pazienti in rianimazione, infatti, già nelle prime settimane del mese erano maggiori rispetto allo stesso periodo del 2020. Gernot Marx, presidente dell’Associazione di medicina intensiva e di emergenza (Divi), sottolinea che la situazione è molto critica, ed è necessario “salvare gli ospedali dal collasso”. La percentuale di occupazione delle terapie intensive si attesta al 21% (in Italia è pari all’8% ma con un numero di posti letto molto più basso) con differenze rilevanti tra i diversi Länder: in Baviera e Turingia supera il 30% (soglia che in Italia sarebbe da zona rossa), mentre in Sassonia –  roccaforte dei no vax – è addirittura oltre il 42%. La correlazione tra percentuale di non vaccinati e occupazione di terapie intensive è evidente. In Sassonia, lo stato con la più bassa percentuale di vaccinati – circa il 59% tra cui molti anziani, la situazione è drammatica. Molti pazienti devono addirittura essere trasferiti negli ospedali nel nord della Germania.

Andamento delle terapie intensive in Sassonia da Divi intensivegister https://www.intensivregister.de/#/aktuelle-lage/zeitreihen

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Immagine di copertina: ©Rottal-Inn Kliniken