Molti ricchi tedeschi hanno spostato il patrimonio per paura della vittoria della sinistra (che poi ha vinto)
La possibile svolta a sinistra attesa alle elezioni ha portato nelle scorse settimane molti ricchi tedeschi a spostare il proprio patrimonio in Svizzera
Famiglie imprenditoriali e milionari, prima ancora del risultato delle elezioni di domenica, erano estremamente allarmati da un possibile spostamento a sinistra. Le elezioni hanno effettivamente visto la sinistra dell’SPD in vantaggio, ma già da tempo i ricchi della Germania stavano spostando i loro patrimoni in quello che è considerato un paradiso fiscale per i miliardari: la Svizzera. La preoccupazione degli imprenditoriali è iniziata da settimane, da quando i primi sondaggi vedevano i tre partiti di sinistra, i social-democratici dell’SPD, i Verdi, e la sinistra di Die Linke in vantaggio; i loro programmi politici prevedono infatti una reintroduzione di una tassa sul patrimonio e un inasprimento dell’imposta sulle successioni. A dare conferma di questi spostamenti di capitali sono proprio i dati della Banca dei Regolamenti Internazionali, che mostrano che i depositi presso le banche svizzere da parte dei grandi proprietari tedeschi sono aumentati nel primo trimestre del 2021. I dati più recenti non sono disponibili, ma gli addetti ai lavori affermano che gli afflussi stanno continuando. “Conosco un gran numero di imprenditori tedeschi che vorrebbe avere un punto d’appoggio fuori dalla Germania se le cose si facessero troppo rosse (di sinistra) là.” ha affermato una delle banche svizzere più importanti. Florian Dürselen, responsabile dell’Europa presso la società di gestione patrimoniale LGT Svizzera ha affermato che “Molte persone facoltose, in particolare imprenditori, temono che ci sarà uno spostamento a sinistra in Germania – non importa come andranno le elezioni”.
Dürselen ha inoltre affermato di aver parlato recentemente con un imprenditore tedesco che temeva che la Germania potesse presto tassare severamente le attività o le transazioni estere, il che ha favorito la visione della Svizzera come un rifugio sicuro per il capitale. “Personalmente, presumo che considerevoli attività continueranno a essere trasferite in Svizzera”, ha detto. Un politico locale ha affermato che negli ultimi mesi decine di ricchi imprenditori tedeschi hanno chiesto informazioni sulla residenza in uno dei sobborghi a bassa tassazione lungo il lago di Zurigo. Spostare i patrimoni in Svizzera però potrebbe non essere più d’aiuto.
La Svizzera è davvero un paradiso fiscale?
Nessun paese ha più attività offshore della Svizzera e gli afflussi sono accelerati nel corso del 2020, per i timori delle ricadute economiche causate dalla pandemia del COVID-19, a vantaggio delle grandi banche. Da sempre il paese è considerato un paradiso fiscale a causa della sua bassa tassazione delle società straniere e dei privati, ma le pressioni da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea sono aumentate negli ultimi anni, e trasferire semplicemente denaro sui conti svizzeri non è più di aiuto. Gli svizzeri infatti ora condividono i dati sui conti bancari con le autorità fiscali dei paesi di origine dei clienti. “La piazza finanziaria svizzera è caratterizzata da stabilità, sicurezza giuridica e un alto livello di competenza finanziaria. Tuttavia, non offre alcuna protezione contro l’evasione fiscale”, ha affermato un portavoce della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SIF). Inoltre, i ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno depennato la Svizzera dalla lista dei paradisi fiscali, la cosiddetta lista “grigia”, che mette insieme le nazioni su cui vegliare in termini di materia fiscale.
Cosa potrebbe succedere per gli imprenditori ora che la sinistra ha vinto le elezioni
I timori degli imprenditori e dei milionari tedeschi forse ora hanno ragione di esistere, in quanto la sinistra, con l’SPD, ha effettivamente vinto le elezioni. Uno dei punti cruciali del programma politico dei social-democratici è un ricorso maggiore alla spesa pubblica. Nei campi considerati del “futuro”, difesa del clima, mobilità, digitalizzazione e salute, il partito ha l’obiettivo di investire 50 miliardi. Dal punto di vista economico un innalzamento della spesa pubblica porterebbe inevitabilmente a maggiori spese per gli investimenti ed a un innalzamento della pressione fiscale, soprattutto appunto sui redditi alti e sui grandi patrimoni. Un altro dei loro obiettivi è infatti una riforma dell’imposta sul reddito, alleggerendo la pressione sui redditi bassi e medi, e per i super ricchi il partito intende reintrodurre una patrimoniale. Altro degli punto cruciale del programma politico del partito è l’innalzamento del salario minimo orario da 9,6 euro a 12 euro, obiettivo sostenuto anche dai Verdi. Questo mix di politiche potrebbe attuarsi, soprattutto se nei prossimi mesi dovesse formarsi un governo di coalizione con i 3 partiti di sinistra, e rappresenta uno ovvio svantaggio sia per gli imprenditori e che per i mercati. Ma sarà sicuramente interessante vedere come cambieranno le cose nei prossimi mesi.
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