La storia “senza veli” del parco Tiergarten di Berlino

Il Tiergarten è uno dei parchi più maestosi di Berlino. Nonostante le bellezze artistiche e naturali, cela una condizione di miseria.

Il Tiergarten è il più grande parco all’interno di una capitale europea. Si trova al centro di Berlino e dà il nome a tutto il quartiere.  Oltre ad essere uno dei più maestosi e grandi parchi cinquecenteschi d’Europa, è storicamente anche un luogo dove si pratica l’amore libero. Oltre la bellezza, c’è un’altra faccia della medaglia, più tenebrosa. Dopo il tramonto, il Tiergarten diventa il simbolo della prostituzione, della crisi migratoria, della droga, della violenza, dello sfruttamento e della povertà. La notte il maestoso giardino altro non è che il fallimento delle forze dell’ordine, incapaci di rendere sicura questa zona e chi circola al suo interno.

La Freikörperkultur nel Tiergarten

Sul Tiergarten si sentono molte storie, da esperienze sessuali nella più totale libertà, a racconti più divertenti che mettono in luce l’aspetto, talvolta “bizzarro”, dell’apertura mentale dei tedeschi. Già ai tempi della Repubblica di Weimar nel parco avvenivano incontri intimi notturni tra uomini, ma ben presto divenne un reato. Il Tiergarten è oggi noto per il Freikörperkultur: la cultura del corpo libero, che mira a non porre limiti all’espressione della sessualità, dei propri istinti e all’accettazione della nudità pubblica. Oggi il sesso nei luoghi pubblici rimane vietato dalla legge, soprattutto in tempi di pandemia a causa delle regole anti-Covid, tanto che i giornali berlinesi hanno riportato di 27 arresti per sesso nel Tiergarten durante l’ultimo gay pride.

L’altra faccia della medaglia: prostituzione e droga

Nel Tiergarten esiste una realtà ben più cruda, della quale si viene a conoscenza frequentando il parco soprattutto di notte. Molte persone, soprattutto adulti e turisti, si recano qui per la prostituzione maschile. Tra il fango, la sporcizia e i cespugli ci sono bagni pubblici dove notoriamente gli uomini attendono i loro clienti, poi si spostano nel silenzio della fitta boscaglia. Si tratta solitamente di giovani che cercano di guadagnarsi da vivere prostituendosi per pochi euro. Non manca di certo il giro di droga, tra erba, eroina e metanfetamina. È difficile stabilire quante persone si prostituiscano nel Tiergarten; le associazioni umanitarie hanno stimato tra le 25 e le 50, tra afgani, iraniani, rumeni e bulgari. Nessuno di questi giovani ammetterà mai con uno sconosciuto la triste realtà, perché in molti dei Paesi dai quali provengono l’omosessualità è un reato.

I giovani migranti non conoscono i loro diritti e cadono nella trappola della prostituzione

Diana Hennings, cofondatrice dell’associazione per i profughi “Moabit hilft!”, conosce molto bene la situazione dei ragazzi che si prostituiscono nel Tiergarten. Generalmente i migranti che arrivano in Germania non conoscono i loro diritti, come quello all’alloggio o alla tutela legale in caso di rifiuto della richiesta d’asilo. Per questo motivo prendono l’unica strada rimasta affidandosi a dei veri e propri papponi: a Berlino ci sono uomini benestanti che accolgono più ragazzi rifugiati nelle loro ville in cambio di “lavoro”.

I senzatetto

Il Tiergarten è cosparso da accampamenti di senzatetto. Si concentrano soprattutto sulla Schleusenweg, direttamente sotto alla linea della S-Bahn. Così come per il giro di prostituzione, molti senzatetto sono migranti; alcuni hanno addirittura mostrato un temperamento così aggressivo da aver attaccato le forze dell’ordine. Perciò ciclicamente i funzionari dell’Ordnungsamt (Ufficio dell’Ordine Pubblico) sgomberano gli accampamenti: i senzatetto si spostano così in altre parti finché non vengono cacciati anche da lì per tornare nel luogo iniziale.

Omicidi nel Tiergarten e l’inerzia delle forze dell’ordine

Numerosi articoli di cronaca nera dimostrano la pericolosità della zona. Gli stessi berlinesi, preferiscono evitare di  andarci dopo il tramonto o senza spray al peperoncino. Nel settembre del 2017 fu uccisa la storica d’arte Susanne Fontaine da un allora 18enne ceceno, ora condannato all’ergastolo. La pericolosità del parco non è di certo sfuggita alle forze dell’ordine, ma gli stessi berlinesi hanno notato come la responsabilità venga scaricata dalla polizia al distretto e dal distretto al Bundesland. Alla fine nessuno si considera l’autorità competente per mettere al sicuro la zona, lasciando peggiorare la situazione. Anche il Grünflächenamt (autorità per il mantenimento delle aree verdi) si limita a ripulire il parco dalle siringhe e dai preservativi utilizzati sparsi qua e là.

Leggi anche: Tiergarten, la storia dell’immenso polmone verde di Berlino

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In copertina: Tiergarten da Pixabay, CC0