La villetta-museo di Einstein, poco fuori Berlino, dove visse prima della fuga dalla Germania
La residenza estiva di Albert Einstein: una villetta di legno rosso sul lago di Templin, a pochi chilometri da Berlino. Fu l’abitazione del genio della fisica prima della fuga dalla Germania nazista
Amava definirsi un uccello di passaggio Albert Einstein. Il grande fisico tedesco, naturalizzato svizzero e statunitense, visse una vita in movimento, per ragioni storiche e attitudini personali. Viaggiatore di passione e necessità, lasciò la Germania nazista a causa delle origini ebraiche. Ulma, Praga, Zurigo, Berna, Cromer, Princeton sono solo alcune tappe della sua biografia. Nel mezzo, Berlino, o meglio, il paese di Caputh sul lago di Templin, a sudovest della capitale. E lì una bella villetta in pino dell’Oregon e abete della Galizia, chiamata casa estiva, fu in realtà abitata da Einstein, dalla moglie Elsa e dalle figlie per un lungo periodo. Tre anni di grazia, dal 1929 al 1932, prima che la vittoria del Partito nazionalsocialista tedesco facesse scendere una tragica ombra sul presente, e sul destino, della Germania.
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Progetto dell’architetto Konrad Wachsmann in dono per il 50esimo compleanno di Einstein
Ma facciamo un passo indietro; era il 1929 quando la città di Berlino decise di donare a Einstein la casa di legno rosso, dalla grande terrazza panoramica e con gli infissi bianchi dal ricco contrasto cromatico. Era il suo 50esimo compleanno e Einstein aveva già cambiato la storia con gli studi sugli effetti fotoelettrici e la relatività (il Nobel per la Fisica risale al 1921). Il progetto architettonico porta la firma di Konrad Wachsmann, che si consultò strenuamente con lo scienziato per i dettagli stilistici e costruttivi. Nel tempo Einstein avrebbe parlato della casa come paradiso e rifugio in cui godere un tempo di studi e piaceri, intervallato solo da impegni accademici e apparizioni pubbliche. Confermano le impressioni positive su Caputh amici e parenti. Molti personaggi di calibro furono ospitati nella villetta: l’iniziatore della fisica quantistica Max Planck, lo scrittore oppositore del regime nazista Heinrich Mann e l’artista della Secessione berlinese Käthe Kollwitz.
Da quartier generale delle Wehrmacht all’Einstein Forum
Poi la partenza, l’addio alla Germania e alla casa sul lago. I fili della storia si intrecciano nelle stanze di Caputh. Ospitano le tracce del terrore e del risveglio. Dopo un breve periodo di abbandono la villa venne infatti occupata dalla Wehrmacht, le Forze armate della Germania nazista. Inizialmente, l’abitazione era stata convertita nel loro quartier generale, e poi trasformata in residenza privata. Una nuova svolta avvenne nel 1979, quando per il 100esimo anniversario della nascita di Einstein, la DDR la restaurò e la rese un luogo commemorativo. Poi l’ultimo passaggio nel 2005. Come da volontà testamentaria del fisico, la villetta passò all’Università ebraica di Gerusalemme. Oggi ospita l’Einstein Forum, luogo di scienza per workshop, conferenze e eventi. La dépendance accoglie ogni anno giovani ricercatori da tutto il mondo, onorando così la memoria del genio indiscusso del nostro recente passato.
Come organizzare la visita
La casa sul lago di Templin si raggiunge con bus o treno dalla stazione principale di Postdam. Per gli amanti della bici la strada lungolago da Postdam a Caputh regalerà anche degli scorci paesaggistici mozzafiato. La visita guidata, che parte ogni ora, è obbligatoria per visitare gli interni. Il costo è 5 €. La lingua del tour è il tedesco, ma è possibile usufruirne anche in inglese durante l’alta stagione. Sono, inoltre, disponibili pannelli esplicativi in lingua inglese.
Contatti Einstein Forum
Am Neuen Markt 7, 14467 Potsdam
Tel: 0331-27178-0
Fax: 0331-27178-27
E-Mail: einsteinforum@einsteinforum.de
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Immagine di copertina: Albert Einstein da Pixabay, CC0Parent Rap