La storia del primo acquedotto di Berlino ideato dagli inglesi nel 1853 per fermare il colera
Dalla seconda metà dell’Ottocento, la capitale si dotò di un acquedotto e di un sistema fognario. Migliorando le condizioni igienico-sanitarie, si riuscì a debellare il colera
Tra il 1831 e il 1873 la città di Berlino fu colpita da 13 epidemie di colera: solo tra il settembre 1831 e il febbraio 1832 morirono più di 1.400 persone. Berlino era una delle poche capitali europee a non avere ancora una rete idrica centralizzata ed efficiente: le scarse condizioni igienico-sanitarie favorirono pertanto la diffusione dell’epidemia. Solo nel 1853 si iniziò la costruzione del primo acquedotto, che fu affidata a due imprenditori inglesi. A ciò si aggiunse, nel 1873, la creazione di un sistema fognario sotterraneo.
La Berlin Water Works Company e il primo acquedotto di Berlino
La mente dietro la realizzazione di questo progetto fu Karl von Hinckeldey, capo della polizia di Berlino. Dopo aver assunto la carica, Hinckeldey aveva cercato di risolvere i problemi di salute pubblica, evitando che diventassero una minaccia per l’ordine sociale: aveva infatti istituito squadre di vigili del fuoco, riorganizzato il servizio igienico-sanitario della capitale e allestito bagni pubblici. Nel 1848 stabilì infine la costruzione di un acquedotto per garantire il rifornimento di acqua potabile. Due anni dopo Hinckeldey riuscì a far approvare il progetto dal governo. Pieno sostegno arrivò anche dalla città e dal re Federico Guglielmo IV. Ma nella Prussia di allora non fu possibile trovare un’impresa di costruzioni adatta. Pertanto Hinckeldey, guardando al primato tecnologico della Gran Bretagna, firmò un accordo con i due imprenditori inglesi Charles Fox e Thomas Crampton. Il costo previsto era di 1.500.000 talleri e la costruzione dell’acquedotto doveva essere avviata nel 1853 e portata a termine entro il luglio 1856. Venne così fondata a Londra la Berlin Water Works Company, che nel 1853 posò la prima pietra del primo acquedotto di Berlino vicino alla Stralauer Tor, nei pressi dell’Oberbaumbrücke, ponte berlinese sulla Sprea. A poco a poco, sempre più edifici furono collegati alla rete idrica: 314 dopo un anno, 1.141 dopo tre anni.
Il primo sistema fognario di Berlino
Nel 1873 la Berlin Water Works Company fu acquistata dal neonato Impero tedesco e l’acquedotto di Berlino venne municipalizzato. Quello stesso anno, nella capitale tedesca iniziarono i lavori per la creazione di un sistema fognario sotterraneo, progettato dall’architetto James Hobrecht. Nel giro di quattro anni furono realizzati i primi 80 km di condutture e vi furono collegati 2.415 edifici. L’ultimo segmento della rete fognaria entrò in funzione nel 1893 e gradualmente furono collegati anche i sobborghi. Nonostante gli elevati costi di realizzazione, il sistema si dimostrò efficiente e contribuì a migliorare le condizioni igienico-sanitarie della città, soprattutto nei quartieri più poveri. L’epidemia di colera del 1873 fu infatti l’ultima ad abbattersi sulla città. Dieci anni dopo, lo scienziato berlinese Robert Koch identificò il batterio Vibrio Cholerae – cosa che l’italiano Filippo Pacini aveva già fatto nel 1854 – ma dimostrò anche che veniva trasmesso attraverso l’acqua, segnando così una svolta nella lotta al colera. Per prevenire la diffusione della malattia, la potabilizzazione delle acque e la presenza di un sistema fognario efficiente divennero due elementi essenziali.
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