La Germania sperimenta “l’ospedale” a distanza grazie al telemonitoraggio
Una modalità di assistenza sanitaria che sta diventando sempre più diffusa con la pandemia
Spesso si parla degli stravolgimenti che la pandemia ha portato con sé nell’istruzione o nell’ambito economico ma è giusto menzionare anche i cambiamenti che hanno coinvolto il campo medico: primo fra tutti il telemonitoraggio. Si tratta di una nuova forma di assistenza sanitaria che si è diffusa in maniera capillare con l’emergenza Covid-19 e che consente di assistere un paziente a distanza. Nello stato Nordreno-Vestfalia è in corso dallo scorso marzo un progetto soprannominato “l’ospedale virtuale” con lo scopo di aiutare le piccole strutture ospedaliere ad accogliere e curare i pazienti Covid in modo da prevenire il sovraffollamento nei grandi ospedali.
La telemedicina per non saturare le terapie intensive
Il Dott. Andreaa Bootsveld, che lavora all’ospedale universitario di Aachen, ha raccontato che in questi ultimi tempi, quando il “gioco” si fa duro, può sempre contare sul consiglio di un team di specialisti. Questi esperti non sono con lui nella terapia intensiva ma in un ospedale a 20 km di distanza, collegati insieme in videoconferenza. Il progetto che connette i medici nello stato del Nordreno-Vestfalia, fa ricorso alla telemedicina, sempre più popolare con l’emergenza sanitaria e utilizzabile anche in futuro per migliorare l’accesso alle cure specialistiche fuori dalle grandi città. Ad esempio, nel piccolo ospedale di Stoelberg i dottori supervisionano 14 letti di terapia intensiva e possono fare cose che prima richiedevano necessariamente il trasferimento. “Finora, il 90% dei nostri dei nostri pazienti sono stati curati in ospedali vicini alle loro abitazioni” ha affermato la responsabile del progetto, Sandra Dohmen, che ha aggiunto: “La telemedicina ha permesso di garantire il non sovraffollamento delle terapie intensive”.
Un progetto in corso di espansione
La pandemia scoppiata a marzo è stata in realtà un’opportunità per estendere un progetto in funzione dal 2012: il Nord Reno Vestfalia connette da quasi 10 anni 17 ospedali locali con i due grandi ospedali universitari della regione, grazie alla rete di consulenza virtuale. I partecipanti al programma hanno finora effettuato più di 1800 videoconferenze, contribuendo a curare 300 pazienti. É previsto un programma analogo sostenuto dall’Ue, denominato ICU4 Covid, per aiutare i medici a monitorare circa 30.000 pazienti all’anno in diversi paesi. A Stolberg le consultazioni virtuali vengono effettuate con l’ausilio di un carrello, dotato di computer e webcam, che può essere portato da un letto all’altro. Ma ricordiamo che si tratta pur sempre di una consultazione e come ha dichiarato il dott. Bootsveld “non deve diventare un trattamento a distanza”. Qualora si preveda l’intervento diretto, i medici possono richiedere un incontro con un semplice clic.
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