Germania investe un miliardo di € per 19 depositi di medicinali in caso di altre pandemie

Nuovi posti in terapia intensiva, ma gli ospedali sono al collasso: il Governo Merkel corre ai ripari, con nuove attrezzature da 1 miliardo di euro

Lunedì scorso, il Governo tedesco ha accettato di allestire 19 postazioni per lo stoccaggio di attrezzature mediche, al fine di evitare la mancanza di mascherine e di altri dispositivi di protezione che la maggior parte del mondo ha dovuto affrontare all’inizio della pandemia di Coronavirus.

Merkel corre ai ripari

Il Governo di Angela Merkel prevede di spendere circa 1 miliardo di euro l’anno prossimo, creando 19 “riserve sanitarie nazionali” in tutta la Germania per garantire che l’economia leader in Europa sia ben preparata per qualsiasi crisi sanitaria imminente, a rivelarlo è stato il Ministro della Salute Jens Spahn.

«La pandemia ci ha insegnato a prendere più precauzioni» ha dichiarato Spahn ai giornalisti. I centri di stoccaggio includeranno forniture di indumenti protettivi personali, come mascherine, medicinali e ventilatori per i pazienti con problemi respiratori. L’obiettivo è che ogni riserva contenga forniture sufficienti per un mese per gli ospedali locali, le case di cura e altre cliniche.

Aiuti solo interni

Inizialmente i siti saranno riempiti con articoli già disponibili o ordinati, compresi gli accessori medici provenienti dalla Cina. Ma, a partire dal 2022, l’obiettivo è quello di affidarsi maggiormente alle attrezzature “made in Germany”, ha detto il ministro della Salute Spahn. Restano però diverse preoccupazioni sulla carenza di unità di terapia intensiva. Infatti, Spahn ha anche evidenziato la necessità di un minor numero di infezioni da Coronavirus e di ricoveri ospedalieri, poiché ha espresso preoccupazione per il rapido riempimento delle unità di terapia intensiva negli ospedali.

Anche se lunedì l’occupazione non era ancora al massimo della capacità, all’inizio dell’anno la Germania ha quasi raddoppiato il numero di terapie intensive in previsione di un aumento del bisogno. Le preoccupazioni di Spahn sono dovute al fatto che il personale medico ha riferito di essere ancora in grado di farcela, ma sotto un immenso stress per tutti gli interessati.

Secondo l’Associazione tedesca per l’anestesiologia e la medicina intensiva (DIVI), circa 1.300 ospedali in tutto il Paese hanno riferito di avere 5.900 posti letto disponibili nelle loro unità di terapia intensiva, con un tasso di occupazione che si avvicina ai 4.000 posti letto in aumento.

 

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