Bronzi del Benin https://www.youtube.com/watch?v=duy5bhrRkqs&ab_channel=OpenLearnfromTheOpenUniversity

La Germania restituirà i Bronzi del Benin alla Nigeria

Le opere d’arte esposte nei musei tedeschi rubate durante l’epoca coloniale verranno restituite alla Nigeria. Un passo verso l’ammissione di colpa della tragedia colonialista.

I musei tedeschi contano circa 1100 pezzi d’arte risalenti al periodo tra il XVI e il XVIII secolo. Le truppe colonialiste britanniche saccheggiarono gli oggetti d’arte africana dai territori dell’attuale Nigeria a fine 1800. Di particolare valore sono i Bronzi del Benin, oggi esposti nell’Ethnologisches Museum a Berlino. Ad aprile il Governo tedesco ha annunciato la restituzione dei Bronzi alla Nigeria come segno di presa di coscienza della storia colonialista della Germania e delle atrocità commesse. Secondo gli accordi la restituzione inizierà già l’anno prossimo.

Cosa sono i Bronzi del Benin?

I Bronzi del Benin sono tra gli esemplari più preziosi dell’arte africana e comprendono rilievi, statue, manufatti in bronzo e altre opere in ottone ed avorio. Questi oggetti d’arte decoravano il palazzo reale a Benin City, nell’ex Regno del Benin (l’attuale Nigeria). Nel 1897 le truppe britanniche saccheggiarono il palazzo reale e spedirono in Europa gli oggetti rubati. Oggi sono esposti nei più famosi musei di tutta Europa. I musei tedeschi contano tra i 1000 e 1100 capolavori dell’arte africana. Solo l’Ethnologisches Museum di Berlino possiede in totale 530 oggetti d’arte del Benin, di cui 440 sono Bronzi. Si tratta della seconda più importante collezione di arte africana in Europa (dopo quella del British Museum di Londra).

Le motivazioni della decisione del Governo tedesco e gli accordi

Diversi intellettuali africani si battono sin dagli anni ‘70 per riappropriarsi dei tesori artistici rubati dai colonizzatori europei. Monika Grütters, ministro della Cultura, ha concordato insieme ai direttori dei musei tedeschi e ai rappresentanti nigeriani la volontà di restituire i Bronzi del Benin. La decisione si fonda sulla presa di coscienza del periodo colonialista da parte della Germania, che ha recentemente riconosciuto anche la responsabilità del genocidio della Namibia. “La consapevolezza (del periodo colonialista) è stata in qualche modo oscurata dalle grandi catastrofi del XX secolo: le guerre mondiali, l’Olocausto. Ma stiamo lentamente diventando più consapevoli di questo periodo storico e delle sue implicazioni” ha affermato Hermann Parzinger, presidente della Stiftung Preußischer Kulturbesitz. Un’altra motivazione della restituzione è legata al nuovo Humboldt Forum a Berlino. Il museo ha aperto i battenti a dicembre ed è stato allestito all’interno dell’antico palazzo prussiano ed ex residenza degli Hohenzollern, noti per aver dato inizio al colonialismo tedesco. L’idea era di esporre alcuni pezzi di arte africana dentro all’Humboldt Forum, ma le origini storiche del luogo hanno sollevato forti critiche. Anche il recente movimento del Black Lives Matter ha giocato un ruolo chiave nella presa di coscienza nei confronti delle vittime del colonialismo.

La risposta nigeriana e i primi passi verso la restituzione dei Bronzi del Benin

“Per la prima volta dopo 124 anni la generazione di giovani nigeriani potrà ammirare questi capolavori dal vivo” ha affermato entusiasta Yusuf Tuggar, l’ambasciatore nigeriano. Entro il 15 giugno i musei tedeschi pubblicheranno un elenco generale di tutti i Bronzi, specificandone i dettagli, in modo da mettere la Nigeria nelle condizioni di decidere quali pezzi potrebbero rimanere in Germania e quali verranno invece rimpatriati per essere esposti in un nuovo museo previsto per il 2024. Inoltre, il Governo tedesco ha deciso di non attendere oltre e di iniziare ad inviare i Bronzi del Benin, che potrebbero essere sostituiti con pannelli informativi, a partire dal 2022.

Altri Paesi europei considerano la restituzione di cimeli rubati dalle ex colonie

Il gesto della Germania non è un episodio isolato. Ad esempio il Governo olandese ha votato a febbraio una proposta per restituire oggetti d’arte alle ex-colonie, tra cui l’Indonesia. Ingrid van Engelshoven, ministro olandese della Cultura, ha ammesso che “nelle collezioni d’arte di proprietà dello Stato non c’è posto per beni culturali rubati”. Anche la Francia si sta muovendo per restituire 27 capolavori d’arte africana al Benin e al Senegal. In seguito alla decisione della Germania, ora le pressioni si spostano sul British Museum, che possiede circa 700 Bronzi del Benin nella più grande collezione di arte africana in Europa.

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In copertina: Bronzi del Benin – screenshot da video Youtube