La Germania ha espulso l’ambasciatore russo a Berlino in risposta a quanto accaduto a Mosca
La Germania ha espulso l’ambasciatore russo in risposta all’allontanamento da Mosca di alcuni diplomatici dell’EU
Lo scorso lunedì, l’Ambasciatore russo a Berlino è stato sollevato dal suo incarico. La stessa decisione è stata presa anche per le ambasciate russe in Polonia e Svezia. L’allontanamento degli Ambasciatori è avvenuta a seguito di ciò che è accaduto in Russia la scorsa settimana. I tre diplomatici russo, polacco e svedese dell’UE sono stati infatti cacciati da Mosca. Il Ministro degli esteri tedesco ha definito il membro dell’ambasciata russa a Berlino come una “persona non grata”. Ha poi aggiunto: “La Russia ha espulso diversi diplomatici dell’UE, compreso uno dell’ambasciata tedesca. Questa decisione non era giustificata in alcun modo”.
Statement issued by a spokesperson on the expulsion of a staff member of the Russian Embassy in Berlin: ? pic.twitter.com/9OFLN1MUEw
— GermanForeignOffice (@GermanyDiplo) February 8, 2021
Cosa è successo a Mosca
Il Ministro degli esteri russo ha dichiarato che l’espulsione dei diplomatici dell’UE è avvenuta in seguito alla loro partecipazione a “manifestazioni non autorizzate” a sostegno del critico del Cremlino Alexei Navalny. Il Ministero degli esteri del Paese ha affermato che “tali azioni da parte loro sono inaccettabili e non corrispondono al loro status diplomatico”. A dare l’annuncio dell’espulsione dei tre diplomatici è stato Josep Borrell, il capo della politica estera dell’UE, il quale ha espresso la sua opinione in merito dicendo che: “La decisione dovrebbe essere riconsiderata”. La Cancelliera Angela Merkel ha a sua volta condannato la mossa dichiarando che “La Russia ha agito lontano dallo Stato di diritto”.
Alexei Navalny e le accuse di diffamazione
Alexei Navalny, principale critico e oppositore di Vladimir Putin, è recentemente tornato in tribunale con l’accusa di aver calunniato alcune persone che hanno preso parte a un video pro-Cremlino. Il video in questione promuoveva emendamenti costituzionali che consentirebbero a Vladimir Putin di rimanere in carica fino al 2036. Navalny ha descritto le persone nel video come “traditori” senza coscienza e “la vergogna del paese”. L’accusa di calunnia è attualmente punibile fino a due anni di carcere. Le accuse di diffamazione e la probabile detenzione che Navalny potrebbe scontare ha spinto migliaia di manifestanti in tutta la Russia a scendere in piazza, provocando arresti di massa da parte delle autorità.
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