Karl May, la vita del celebre scrittore tedesco amato sia da Einstein che da Hitler
Autore controverso, May raggiunge il successo mondiale con Winnetou, bestseller sul Far West che apprezzò anche Hitler.
Karl Friedrich May è stato uno scrittore tedesco, celebre per aver dato vita a personaggi memorabili che continuano a vivere nel tempo. Nato in un piccolo paese della Sassonia, comincia la sua carriera come maestro di scuola, per poi essere arrestato e condannato ai lavori forzati a causa di un furto. Durante i quattro anni di prigionia, dà sfogo alla sua immaginazione e comincia la stesura di romanzi d’avventura ambientati nel West Americano e in Oriente. Le sue opere poliedriche furono apprezzato sia da Einstein che da Hitler per il continuo patriottismo tedesco, tanto da essere disprezzate nel secondo dopo guerra. Solo negli anni ’80 le sue storie sono annoverate come pilastro della letteratura tedesca. Oggi le storie e le novelle di May sono ancora dei bestsellers intramontabili.
La formazione di May tra cleptomania e continui arresti.
Karl May nasce da Heinrich e Wilhelmine, a Ernstthal, in Sassonia, nel 1842. È il quinto di tredici figli. A 14 anni inizia gli studi per diventare insegnante di scuola elementare presso il seminario di Waldenburg (Sassonia). Durante la formazione è espulso per aver rubato sei candele, ma ottiene la grazia appellandosi al Ministro della Cultura. Riprende quindi gli studi e nel 1861 passa con successo l’esame di abilitazione per insegnante per poi essere assunto in una scuola a Altchemnitz (Sassonia). La cleptomania ha però la meglio. Pochi anni dopo viene infatti arrestato e perde la licenza per l’insegnamento. L’uomo si ingegna per trovare una nuova professione arrivando a spacciarsi per un dottore. Viene però scoperto e stavolta la pena è più dura: 4 anni ai lavori forzati. Nel 1868 è rilasciato sotto custodia, ma continua a rubare, venendo quindi condannato nuovamente a 4 anni di prigione. La svolta avviene nel 1875 quando comincia a lavorare a Dresda come editore per i settimanali “Der Beobachter an der Elbe” e “Frohe Stunden” dove pubblica le sue storie.
Da semplice editore a grande letterario.
Nel 1881 inizia a lavorare come scrittore freelance e pubblica “Le avventure di viaggio in Kurdistan”, “La morte del caravan” e “Stambul”. Le prime novelle e storie sono pubblicate sotto pseudonimi, fino a quando nel 1888 ottiene un lavoro permanente presso la casa editrice “Stuttgart” che pubblica “Il buon compagno”. Nel 1892 esce il ciclo “Attraverso il deserto”, una raccolta di storie ambientate nel Far West americano e nel Medio Oriente. Le storie sono permeate da principi cristiani e vicini alla poetica del romanticismo. Nel 19oo viaggia per la prima volta in Medio Oriente dove trae ispirazione per “Alla torre di Babele” e altre storie minori che però non riscuotono molto successo. May raggiunge il successo con “Winnetou”, novella di quattro parti pubblicata tra il 1893 e il 1910 che vende oltre 60,000 copie. Dopo vari ricatti subiti da parte di un giornalista, il suo passato da cleptomane è reso pubblico. May cerca di ripulire la sua immagine con l’ autobiografia “La mia vita e le mie difficoltà”. Muore nel 1912 a Dresda per un attacco cardiaco.
Winnetou: l’opera che consacrò May.
Winnetou è il nome del capo della tribù Mescalero Apache, principale protagonista della storia, insieme al cowboy tedesco Old Shatterhand, l’alter ego di May. I due sono protagonisti di una serie di avventure in un Far West popolato da ‘pellerossa’ e da statunitensi (gli ‘yankees’) interessati solo al mero guadagno. I nativi sono vittime innocenti dei loro soprusi, che però possono contare sull’aiuto di alcuni ‘visi pallidi’, perlopiù tedeschi, dipinti come i veri eroi. È palese il richiamo al mito del buon selvaggio di Rousseau, anche se May si spinge oltre. I nativi e i tedeschi combattono fianco a fianco, pregano un Dio cristiano ma si affidano alle divinità degli Apache. L’opera è una continua celebrazione del patriottismo tedesco, che gli valse il successo nazionale in un periodo storico segnato da continue rivoluzioni, da quella industriale alla società di massa. Nonostante May non abbia mai visitato gli Stati Uniti, ne descrive dettagliatamente i luoghi e gli abitanti. Tradotto in oltre 30 lingue, fino a oggi ne sono state vendute milioni di copie.
Anche Einstein e Hitler apprezzarono le sue opere.
In Winnetou emerge l’idea del Superuomo ariano, un patriottico guerriero che si distingue per coraggio e moralità, aspetto che attirò l’interesse di Hitler. Infatti, nel bunker dove il Führer trascorse i suoi ultimi giorni sono state ritrovate alcune copie delle opere di May. I nazisti presero a modello i valori delle novelle di May per educare la gioventù tedesca, anche se, in realtà, nelle sue opere la violenza e le armi sono sempre l’ultima risorsa a cui ricorrere per dirimere i conflitti. I nazisti e Hitler, infatti, ne apprezzavano solamente le scene di guerra e di superiorità dell’uomo bianco sulle minoranze. È più probabile che Einsten, invece, abbia colto il vero messaggio di Winnetou e non si sia fatto accecare dall’idea di un Superuomo tedesco pronto a dominare il mondo disintegrando la sua alleanza con i nativi.
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Foto di copertina: (c) CC0 Pixabay