In Polonia la prima panchina per chiacchierare tra estranei e combattere la solitudine
A Cracovia è stata inaugurata Gaduławka, la prima panchina “Happy to Chat”: un metodo innovativo per combattere la solitudine e spingere i passanti a chiacchierare
Gaduławka, inaugurata a Cracovia lo scorso 22 settembre, è molto più di una semplice panchina. È la prima panchina “Happy to Chat” che, con il suo design attraente e il suo speciale cartello verde, invita i passanti a sedersi e ad iniziare una conversazione. ‘Sit here if you don’t mind someone stopping to say hello’, scritto in inglese, ebraico e polacco, è l’esortazione della panchina. Lo scopo è quello di combattere la solitudine e di ricostruire un senso di comunità tra i cittadini, molto importante in un periodo in cui la pandemia ha costretto il mondo intero all’isolamento sociale. Gaduławka, che in polacco si può tradurre come “chiacchierone”, sorge presso il Centro della Comunità Ebraica di Cracovia. La panchina è stata inaugurata durante la settimana del Sukkot Festival, una delle festività ebraiche più importanti.
È stata Allison Owen-Jones, creatrice e ideatrice della prima panchina “Happy to Chat” a Cardiff, a portare l’idea in Polonia. A lanciare il progetto è stato poi Richard Lucas, imprenditore britannico, sostenuto da Fulco, un’azienda leader nell’arredamento urbano, e da Magdalena Błyskosz, fondatrice di Open Coffee Youth. “Gaduławka è una panchina che incoraggia la conversazione” ha affermato Richard Lucas. “Il suo scopo è quello di combattere la solitudine e ricostruire un senso di comunità. Queste panchine costano poco ma hanno un impatto incredibilmente positivo sulla società.” Allison Owen-Jones, che ha assistito all’inaugurazione della panchina polacca, ha insistito su come non si possa mai sapere a cosa può portare un semplice “buongiorno”, e ha espresso la speranza che la panchina possa incoraggiare le persone del quartiere a parlare tra loro.
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La speranza di combattere la solitudine e il problema dell’isolamento sociale in Polonia
Jonathan Ornstein, direttore esecutivo del Centro della Comunità Ebraica di Cracovia (JJC), ha dichiarato “Dopo un lungo periodo di separazione e distanza sociale, speriamo che questo progetto possa diventare un’altra motivazione per fare nuovi amici in un periodo in cui il dialogo aperto sta diventando sempre più importante.” Il progetto infatti si inserisce in un contesto, quello polacco, in cui il problema dell’isolamento sociale è molto sentito. L’ente benefico Szlachetna Paczka, infatti, ha recentemente rilasciato un report sulla solitudine che ha rilevato un innalzamento dei livelli di isolamento sociale. Una persona su tre di età superiore ai 75 anni vive da sola, e si è riscontrato che le persone in questa fascia di età hanno livelli di contatto sociale molto bassi se paragonati ad altre fasce, il tutto in un periodo in cui la pandemia del Coronavirus ha accentuato i problemi di isolamento sociale e di salute mentale.
Oltre all’innovativa e semplice panchina sono nati diversi progetti in Polonia che cercano di sconfiggere la solitudine. Szlachetna Paczka, ad esempio, ha creato la linea telefonica Dobre Słowa (“Belle Parole”) per fornire supporto e assistenza a persone anziane e sole. Un altro progetto Telefon Pogadania (“Telefono Parlante”) incoraggia le persone sole a chiamare per conversare con dei volontari.
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Da idea a realtà, come sono nate le panchine “Happy to Chat” e dove si trovano nel mondo
L’idea di una panchina per socializzare è nata nel momento in cui Alison Owen-Jones, passeggiando per Cardiff, si è trovata in difficoltà nell’iniziare una conversazione con un uomo che appariva solitario. Nella paura di creare imbarazzo o di dire qualcosa di inappropriato, Owen-Jones si è resa conto che al giorno d’oggi è particolarmente difficile rompere il ghiaccio con gli sconosciuti. Ha avvertito il bisogno che qualcosa cambiasse e in poco tempo la sua idea si è trasformata in realtà, diffondendosi in tutto il mondo. “Non sarebbe carino se esistesse un modo semplice per far sapere alle persone che si è aperti al dialogo, ho pensato”, ha dichiarato Owen-Jones. “Quindi mi è venuto in mente di provare un cartello che facilitasse il lavoro alle persone. Non volevo che suonasse troppo vulnerabile quindi ho scritto ‘Happy to chat bench. Sit here if you don’t mind someone stopping to say hello.'”
La prima panchina con il segnale verde è nata proprio a Cardiff e si è diffusa lentamente in altri paesi. Le panchine si trovano adesso nell’Ovest Europa, negli USA, in Australia e in Nuova Zelanda. Una delle più recenti è stata inaugurata a Sailsbury (UK) nell’agosto 2021. Incredibile come un semplice invito su una panchina possa trasformarsi in uno strumento per socializzare.
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