Il Ministro degli Esteri tedesco ha ricordato una delle più cruenti stragi di ebrei del Terzo Reich

Heiko Maas, Ministro degli Esteri uscente, ha commemorato, in occasione dell’80° anniversario, il massacro di Rumbula in Lettonia, uno degli episodi più cruenti dell’Olocausto al di fuori dei campi di sterminio

di Andrea Briscoli

Martedì 30 novembre il ministro degli Esteri uscente Heiko Maas ha commemorato, in occasione dell’80° anniversario, il massacro di Rumbula in Lettonia – insieme a quello di Babi Yar in Ucraina – uno degli episodi più cruenti dell’Olocausto al di fuori dei campi di sterminio. Heiko Maas – che in quei giorni si trovava a Riga alla riunione NATO dei ministri degli esteri per discutere i recenti sviluppi in Afghanistan e Ucraina – ha partecipato nella mattinata di martedì alla cerimonia al Memoriale ebraico di Rumbula, dove ha reso omaggio alle vittime della Germania nazista e dei collaborazionisti lettoni. Le parole pronunciate dal ministro degli Esteri tedesco si sono unite agli interventi dei funzionari istituzionali lettoni presenti – fra cui il
presidente Egils Levits e il primo ministro Arturs Krišjānis Kariņš – e ai rappresentanti della comunità ebraica in Lettonia, i quali hanno esortato le future generazioni a non dimenticare.

“Questo atto di commemorazione lo dobbiamo alle vittime della Shoah”

La cerimonia si è tenuta nella parte centrale del memoriale di Rumbula – progettato dall’architetto Sergejs Rižs e inaugurato nel 2002 – dove ai bordi della pineta un elemento centrale a forma di menorah si erge circondato da dozzine di pietre incise con i nomi delle vittime a formare la Stella di Davide. “Questo atto di commemorazione lo dobbiamo alle vittime della Shoah. Non
dobbiamo mai dimenticare le loro vite e le loro sofferenze. Ma, soprattutto, lo dobbiamo anche a noi stessi. Perché è affrontando il nostro passato – con le parole e con i fatti – che gettiamo le basi per un futuro migliore e comune”, così il ministro Heiko Maas.

Prendendo in prestito le parole di Frida Michelson (1906-1982) – ebrea lettone ritenuta una dei pochissimi sopravvissuti alla strage di Rumbula – il ministro degli Esteri tedesco ha anche rievocato alcuni dei cruenti momenti di violenza che presero luogo il 30 novembre 1941 per mano delle SS e della polizia lettone. Dopo una marcia forzata di una decina di chilometri dai ghetti della città con temperature sotto zero, circa 25.000 ebrei, la maggior parte appartenenti alla comunità ebraica lettone, furono sterminati a colpi di fucile e gettati in fosse ai margini della foresta di Rumbula, fuori Riga. Di queste vittime, 1053 erano ebrei
trasportati direttamente da Berlino con treni merci e arrivati il giorno stesso. Il grosso delle esecuzioni ebbe luogo durante la domenica del 30 novembre, nota nella storiografia tedesca come Rigaer Blutsonntag, ma parte delle violenze si protrarono anche l’8 dicembre.

Si stima che dei più di 90.000 ebrei che risultavano vivere in Lettonia secondo i censimenti prebellici, circa 70.000 perirono nell’Olocausto.

Frida Michelson (originariamente Frīda Mihelsone) sopravvissuta fingendosi morta sotto un cumolo di scarpe e stivali, compose i suoi primi ricordi della strage e della guerra negli anni 60 in yiddish, i quali in seguito furono raccolti dall’attivista ebreo David Silberman e tradotti in russo nel 1973. Un adattamento in inglese seguì nel 1979 con il titolo I survived Rumbuli pubblicato a New York. I resoconti di vita ebraica in Lettonia sotto l’occupazione nazista divennero poi un riferimento chiave
per il libro The Holocaust in Latvia, 1941-1944 pubblicato nel 1996 dallo storico Andrew Ezergailis. Una traduzione tedesca delle memorie di Frida Michelson è stata pubblicata in Germania solo l’anno scorso.7

Nel 2013 il documentario Wir haben es doch erlebt – Das Ghetto von Riga realizzato dal giornalista e regista Jürgen Hobrecht ricostruì il piano d’azione genocida ideato dal comandante delle SS Friedrich Jeckeln – già responsabile dei massacri di Kamianets-Podilskyi e Babi Yar – e, tramite i racconti di testimoni oculari e i pochissimi sopravvissuti ripercorse gli eventi che portarono al massacro e alle sue conseguenze.

Commemorazione a Berlino della strage di Rumbula ©Andrea Briscoli

Commemorazione a Berlino della strage di Rumbula ©Andrea Briscoli

Anche a Berlino sono stati commemorati gli ebrei assassinati a Rumbula

A Berlino, nella serata di martedì 30 novembre, un piccolo gruppo di attivisti e residenti si è riunito in Rigaerstraße all’angolo con Liebigstraße per commemorare gli ebrei assassinati a Rumbula. L’evento è stato organizzato da due associazioni locali della sinistra radicale, le quali hanno richiamato all’attenzione i ricorrenti episodi di antisemitismo che ancora oggi accadono in Germania. Le parole dei presenti hanno inoltre sollecitato ad una continua rielaborazione del passato tedesco (Vergangenheitsbewältigung) e all’affermazione della piena giustizia per le vittime del nazismo e per i loro discendenti.

Commemorazione a Berlino della strage di Rumbula ©Andrea Briscoli

Commemorazione a Berlino della strage di Rumbula ©Andrea Briscoli

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Immagine di copertina: Massacro di Rumbula ©Adam Jones da Wikipedia CC2.0