I talebani scovano e sparano al familiare di un giornalista tedesco ora in Germania
I talebani, in cerca di un giornalista tedesco del Deutsche Welle, hanno sparato a due suoi familiari: uno è morto, l’altro è ferito
L’agguato è avvenuto mercoledì 18 agosto, come la stessa emittente tedesca ha rilasciato. I talebani stavano passando di casa in casa in cerca di uno dei giornalisti di Deutsche Welle, la cui identità è rimasta anonima, senza sapere che in questo momento risiede in Germania. Tuttavia, hanno rintracciato alcuni parenti del cronista a Herat, nell’Afghanistan occidentale, e non hanno esitato ad aprire il fuoco. Uno dei familiari è rimasto ucciso mentre un altro è gravemente ferito. Sembrerebbe che il resto della famiglia sia riuscita a sfuggire all’attacco e sia ora in fuga. “L’uccisione di un parente stretto di uno dei nostri giornalisti da parte dei talebani è tragica e testimonia il grave pericolo in cui si trovano tutti i nostri dipendenti e le loro famiglie in Afghanistan” ha affermato il direttore generale Peter Limbourg. È poi notizia di pochi minuti fa che un altro civile tedesco è stato vittima di uno sparo ed è stato sequestrato dalle milizie talebane. Al momento non è in pericolo di vita.
In Afghanistan è in corso una caccia ai giornalisti
Deutsche Welle ha dichiarato che i talebani avrebbero fatto irruzione nelle case di almeno altri tre dei suoi giornalisti. “È evidente che i talebani stanno conducendo una caccia organizzata ai giornalisti, sia a Kabul che nelle province. Il tempo sta per scadere!” ha aggiunto Peter Limbourg. Infatti, la testata tedesca non è stata l’unica a contare delle perdite tra i propri redattori: i talebani hanno rapito Nematullah Hemat della stazione televisiva privata Ghargasht, e ucciso Toofan Omar, capo della stazione radio privata Paktia Ghag Radio. Anche Amdadullah Hamdard, traduttore e collaboratore di Die Zeit, e Siddiqui, fotografo e vincitore del Premio Pulitzer, sono stati uccisi presumibilmente dai combattenti talebani.
Numerosi media e organizzazioni hanno scritto una lettera che invita il governo federale a istituire un programma di emergenza per i visti per i dipendenti afgani
Deutsche Welle insieme all’Associazione tedesca dei giornalisti e ad altri editori, emittenti televisive e società di media hanno chiesto al governo federale di interessarsi della situazione e offrire protezione in Germania ai giornalisti che ancora si trovano in Afghanistan. “Questa lettera è un grido di aiuto” si legge, “decine di giornalisti sono stati assassinati negli ultimi anni dai talebani, dallo “Stato islamico” e da ignoti. E il governo non ha quasi mai identificato i colpevoli. C’è da temere che tali omicidi aumenteranno ora drammaticamente e molti dei nostri dipendenti sono minacciati. […] Con la presente vi invitiamo a istituire un programma di emergenza per i visti per i dipendenti afgani delle società di media tedesche. Ci uniamo agli appelli dei media britannici e statunitensi ai rispettivi governi”.
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