Germania, primi arresti per lo scandalo mascherine
Il pubblico ministero ha rivelato l’arresto di un sospettato presumibilmente coinvolto nello scandalo delle mascherine
Lo scorso giovedì, la procura di Monaco ha annunciato la detenzione del cinquantatreenne Thomas Limberger, investitore e lobbista dell’area monacense, che sembrerebbe essere una figura chiave nello scandalo delle mascherine. Limberger, accusato di corruzione ed evasione fiscale, è detenuto in via precauzionale per evitare il rischio di fuga all’estero. Le perquisizioni collegate all’investigazione di corruzione contro Georg Nüßlein hanno portato alla luce dei documenti che proverebbero il coinvolgimento di Limberger il quale, attraverso delle “società fantasma” ai Caraibi e nelle Isole della Manica, avrebbe processato dei pagamenti illeciti.
Scandalo delle mascherine, si sospetta il coinvolgimento di 5 personalità note
Ad oggi, sono in 5 ad essere sospettati dal pubblico ministero di Monaco di aver preso parte agli affari relativi allo scandalo delle mascherine. Lo scorso mese, Nüßlei ha rassegnato le dimissioni dopo l’indagine avviata su di lui per corruzione. L’accusa è di aver accettato un pagamento di €660.000 in commissioni, in cambio di pressioni a favore dell’acquisto di un rifornimento di mascherine per l’area di Francoforte. Controversia simile quella che ha coinvolto Nikolas Löbel (CDU), il quale avrebbe accettato €250.000 di commissioni per aver fatto da intermediario nella stipulazioni di alcuni contratti per l’acquisto di mascherine. Alfred Sauter (CSU), invece, avrebbe ricevuto ben €1.2 milioni di tangenti. A questa lista si vanno ad aggiungere Mark Hauptmann (CDU), legislatore dello stato federato della Turingia che è stato accusato di aver accettato dei pagamenti da alcuni stati esteri, e Tobias Zech, membro del CSU facente parte del Bundestag.
Le nuove regole “salva-partito”
Il rischio che il recente scandalo possa danneggiare ulteriormente la fiducia dei cittadini nel governo è sempre più reale. In considerazione dei recenti avvenimenti, il CDU e il CSU hanno perciò redatto una serie di regole etiche obbligatorie, raccolte in un codice di condotta che stipulano, fra le altre cose, il divieto per i politici di accettare pagamenti e ricordando ai membri dei partiti il loro ruolo di esempio per i cittadini.
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Immagine di copertina: mascherine.jpg / ©Pixabay / CC0