Germania, picco di adozioni di animali domestici nel 2020

L’amore incondizionato di un cucciolo è quello di cui molte persone hanno bisogno in tempi di pandemia. Ma bisogna ponderare la scelta prima di adottare un animale

Nel 2020, allevatori e allevatrici hanno assistito a un boom di adozioni di animali domestici. In Germania ancor prima che iniziasse la pandemia, un tedesco su quattro aveva un gatto e uno su cinque un cane. Ora, forse per ovviare a quel senso di solitudine dovuto all’isolamento forzato, la domanda è aumentata in maniera esponenziale. Secondo German Kennel Club, nel 2020 sono stati acquistati circa il 20% dei cani in più rispetto all’anno precedente.
Chi lavora nel settore della vendita o dell’assistenza di cuccioli ribadisce però che la scelta di adottare un amico a quattro zampe deve essere del tutto ponderata, soprattutto in questo periodo, altrimenti a fine emergenza sanitaria dovremmo combattere con un altro fenomeno drammatico: l’incremento di animali abbandonati.

Il punto di vista di chi lavora all’assistenza degli animali

La pandemia non accenna ancora a sparire e i tedeschi hanno riscoperto proprio in questo periodo un grande amore per gli animali.
“Forse è la necessità di un partner” ha giustificato Bernadette Dierks- Meyer l’allevatrice di cani che in questi giorni sta ricevendo una miriade di mail da persone che vorrebbero adottare un cucciolo. “Queste sono email molto belle” dice “ma non posso dare a tutti un cane, non ne ho così tanti”. Dierks- Meyer fa pagare €1500 a cucciolo, un prezzo relativamente basso per un cane di razza. Per le persone che, a differenza di Dierks-Meyer, non si attengono alle rigide linee guida degli allevatori (che prevedono due cucciolate ogni due anni) e che vedono negli animali solo un business redditizio, la pandemia ha portato un grande giro d’affari.

A pagarne le conseguenze sono i cuccioli

Julia Zerwas lavora al rifugio per animali Albert Schweitzer a Bonn ed ogni giorno deve affrontare nuove sfide insieme ai suoi 20 colleghi, per aiutare centinaia di animali che necessitano assistenza. “L’altro giorno una persona ha dovuto riportare qui il suo animale perché non era stato in grado di trovargli una sistemazione adatta” racconta Zerwas. I rifugi, inoltre, temono che molti animali verranno portati da loro una volta terminata la pandemia in quanto le persone, non avendo più tanto tempo libero a disposizione, non riusciranno a gestire l’impegno un cucciolo a casa. Da non dimenticare anche il persistente fenomeno del randagismo che è conseguenza dell’abbandono: a Bonn circa 48 cani 52 gatti e 175 cuccioli si aggirano nella zona vicino all’autostrada.

Il commercio illegale di cuccioli, un’ulteriore emergenza da frenare

Hester Pommerening della Lega tedesca per la protezione degli animali afferma “Ci sono rifugi che hanno ricevuto 500 richieste in un solo fine settimana ma ora c’è un problema più che mai attuale: il commercio illegale di cuccioli”.
Il commercio di animali domestici è oggi considerato la terza fonte di reddito illegale dell’Unione Europea, dopo il traffico organizzato di droga e di armi. La federazione tedesca del Benessere degli Animali ha dichiarato che tra gennaio e ottobre 2020 sono stati segnalati 75 traffici illegali, che hanno coinvolto più di 800 animali (soprattutto cani). E il numero di casi non denunciati è probabilmente molto più elevato. “Ogni cucciolo è a portata di un clic. Ma stiamo parlando di essere vivente che non si può riportare in negozio la stessa facilità di un maglione o di un giocattolo” dice Pommeriening.
Le operazioni della criminalità organizzata in Romania, Ungheria, Serbia e Turchia si basano su annunci pubblicati online difficilmente distinguibili da quelli di aziende rispettabili. Ma il sospetto nei potenziali clienti deve nascere proprio nel momento della consegna che molto spesso avviene in un parcheggio. È bene quindi diffidare da questo tipo di commercio e rivolgersi solo a centri autorizzati per l’adozione di animali.

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Immagine di copertina: Foto di kim_hester da Pixabay