Germania, ospedali hanno dichiarato meno posti letto in terapia intensiva per avere più contributi
Milioni di euro spariti per mano del sistema sanitario tedesco con la complicità del Governo. Molti ospedali tedeschi avrebbero dichiarato una minore disponibilità di posti letto per un totale di quasi 700 milioni di euro.
“Lo scandalo maggiore della crisi del Coronavirus”. È così che il tabloid tedesco Bild ha definito lo scandalo emerso in questi giorni e che ha visto coinvolti soprattutto gli ospedali. L’accusa è emersa in un rapporto della Corte dei Conti tedesca. Ciò che ha suscitato maggiore scandalo è il coinvolgimento del Governo centrale di Berlino, in particolar modo del Ministro della Salute Jens Spahn. L’esborso totale ammonterebbe a 680 milioni di euro. Ciò nonostante è difficile stabilire il numero di posti letto a disposizione prima della pandemia e quelli allestiti appositamente.
La testimonianza di Eugen Brysch a BILD
Con un’intervista a Eugen Brysch, direttore della Stiftung Pazientenschutz, BILD ha portato a galla la truffa degli ospedali tedeschi con il coinvolgimento del Governo. Nell’intervista Brysch accusa lo Stato di aver corrisposto ingenti somme di denaro per dei nuovi posti letto senza effettuare gli opportuni controlli. Tali posti nelle terapie intensive sarebbero rimasti inutilizzati, nonostante la misura eccezionale fosse stata realizzata per contrastare il sovraccarico degli ospedali. Anche la Corte dei Conti tedesca ha analizzato le statistiche e i dati raccolti nell’ultimo anno, ma non ha riscontrato un aumento dei posti letto tale da poter giustificare i contributi dello Stato. Ciò sembrerebbe confermare le accuse mosse da Brysch, ovvero il mancato controllo dei posti letto disponibili e allestiti. Per questo motivo nel report la Corte dei Conti ha invitato il Governo centrale di Berlino a prestare maggiore attenzione all’uso adeguato dei fondi per le prossime misure anti-Covid.
Accurati controlli dei fondi non avrebbero risparmiato alla Germania il lockdown
Il famoso esperto di salute del Partito Socialdemocratico Tedesco, Karl Lauterbach, ha rilasciato un’intervista al Der Spiegel, nella quale critica duramente la tesi secondo la quale una corretta gestione finanziaria dei fondi avrebbe potuto impedire sia il lockdown che le altre misure di contenimento del Coronavirus. Lauterbach sottolinea anche che un maggior carico di pazienti negli ospedali avrebbe inciso sui decessi, perché la carenza di personale non avrebbe permesso una cura adeguata dei pazienti ospedalizzati. E “senza ombra di dubbio, questo riguardava la prima, la seconda e la terza ondata”, aggiunge Lauterbach. Dall’intervista si apprende anche che l’esperto ha provveduto a contattare alcuni medici per metterli al corrente dell’accusa della Corte dei Conti. Dalle sue dichiarazioni i medici sarebbero stati al corrente della frode ed avrebbero comunque reagito con rabbia nel vedere sotto accusa i sacrifici di un intero anno di lavoro. Secondo Lauterbach è difficile stabilire la veridicità dell’accusa. Se da una parte gli ospedali hanno sfruttato la situazione di emergenza per ottenere i contributi dallo Stato, è pur vero che in questo anno le terapie intensive sono state al limite della loro capacità.
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In copertina: Ospedale da Pixabay CC BY-SA cc. 0.0