Germania, niente Nobel ai creatori del vaccino contro il Covid

Il Nobel per la Medicina non è andato a Ugur Sahin e Özlem Türeci, i creatori del vaccino contro il Covid

Tutti si aspettavano che il premio sarebbe andato ai due scienziati tedeschi scopritori della tecnologia vaccinale basata sul mRNA. E infine la delusione. Nella mattina del 4 ottobre il comitato di Stoccolma ha infatti scelto di onorare con il più importante riconoscimento mondiale gli americani David Julius e Ardem Patapoutian: sono loro i vincitori del premio Nobel alla Medicina di quest’anno. La coppia ha rivelato al mondo scientifico come la nostra pelle sia in grado di percepire il caldo e il freddo e trasmettere quella sensazione al cervello. Si tratta di un’importante scoperta  che troverà applicazione in molti trattamenti medici, come quello contro il dolore cronico. Ma intanto su Twitter è iniziata subito la polemica. L’hashtag relativo al Nobel Prize è diventato uno dei più popolari in Germania e non solo. Nessuno si sarebbe mai aspettato questa conclusione.

Le reazioni al Nobel in Germania e non solo

Sui social gli utenti non si sono frenata: sono stati decine di migliaia i commenti negativi rispetto all’assegnazione del Premio Nobel per la Medicina. Anche i media tedeschi sono rimasti scioccati a seguito della conclusione dell’evento. Qualcuno aveva ipotizzato che l’assegnazione del premo sarebbe stata attribuita, se non ai due fondatori della casa farmaceutica BioNTech, almeno ai ricercatori che avevano maggiormente lavorato alla scoperta, come Katalin Kariko. La ricercatrice, che da tempo studiava l’RNA, inizialmente mirava a a sviluppare e far progredire nuove terapie contro il cancro. Con lo scoppio della pandemia, Ugur Sahin, Özlem Türeci e Katalin Kariko hanno unito le forze, incrociando i risultati relativi ai loro studi. Questo lavoro di squadra ha determinato il successo degli studi sul vaccino.

Le cerimonia di Stoccolma, tuttavia, ha lasciato l’amaro in bocca non solo fra i tedeschi. A livello internazionale sono state diverse le reazioni negative e contrariate. Anders Huitfeldt, docente di medicina applicata in un’università danese ha ricordato come le nuove scoperte sull’RNA messaggero sono state decisive per lo sviluppo della tecnologia vaccinale e ha ricordato come l’ideatore del Nobel ha creato il premio perché fosse premiata la scoperta che ha contribuito più di tutte, nell’anno precedente, al benessere dell’umanità. “È una grande delusione. Avrebbero dovuto vincere gli scienziati che hanno sviluppato la tecnologia a mRNA” avrebbe dichiarato Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive del Policlinico di Genova.

A difesa del comitato di Stoccolma

Ma allora perché il premio non è andato a Ugur Sahin e Özlem Türeci? Non è ancora chiaro. Ci sono però alcune ipotesi. La prima riguarderebbe l’applicazione del rigido regolamento del Nobel. Infatti secondo le regole del celebre premio, un Nobel può essere assegnato a un massimo di tre persone coinvolte nel progetto premiato. Tuttavia lo studio del vaccino coinvolgerebbe molte più persone. Inoltre il comitato svedese aspetterebbe almeno dieci anni prima di premiare una scoperta importante in campo medico. Forse bisognerà aspettare ancora prima di vedere ricompensati gli sforzi degli scienziati di BioNTech?

 

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Immagine di copertina:  Ugur Sahin e Özlem Türeci © Raimond Spekking / CC BY-SA 4.0 (via Wikimedia Commons)