Germania, il Ministro dell’Agricoltura contro i cibi spazzatura e lo sfruttamento degli animali
Il Ministro dell’Agricoltura Cem Özdemir vuole combattere il cibo spazzatura e lo sfruttamento animale aumentando i prezzi dei prodotti
Cem Ozdemir, del partito dei Verdi, è il nuovo Ministro dell’Agricoltura tedesco. In un’intervista rilasciata di recente al Bild am Sonntag, Özdemir ha sostenuto che i cibi di bassa qualità, venduti a prezzi stracciati, “portano le fattorie alla rovina, impediscono un maggiore benessere degli animali, favoriscono l’estinzione delle specie e inquinano il clima”. Quando qualità e prezzi sono troppo bassi questo va a scapito di chiunque: dei produttori, dei consumatori e anche dell’ambiente.
Un aumento dei prezzi dovrebbe invece garantire, oltre al miglioramento della qualità del cibo in Germania, anche l’incremento del reddito degli agricoltori, migliori condizioni di vita per gli animali e la possibilità di investire in una produzione più ecosostenibile. Uno degli obiettivi di Özdemir anche quello di incentivare la produzione di cibo biologico, a scapito di prodotti confezionati contenenti troppi zuccheri, sale e grassi. “Il precedente Governo ha cercato per troppo tempo di convincere l’industria a ridurre questi ingredienti con impegni volontari. Ora questa strategia è finita. Con me, ci saranno obiettivi di riduzione vincolanti” ha dichiarato. Tra gli obiettivi del contratto firmato dal nuovo Governo di coalizione anche quello di aumentare le coltivazioni organiche, passando dall’attuale 10% dei terreni al 30% entro il 2030.
Non tutti hanno accolto in modo positivo le parole di Özdemir. Il Ministro è stato accusato di non prendere in considerazione le condizioni di vita delle persone con i redditi più bassi e di mettere in atto misure non efficaci.
Le critiche rivolte a Özdemir
Le critiche sono arrivate da varie parti. Da un lato tra i conservatori all’opposizione Markus Söder, presidente della Baviera, ha criticato le parole di Özdemir sostenendo che il Governo federale “non è lì per imporre alle persone cosa o quanto dovrebbero mangiare”.
Christoph Minhoff, capo della Food Federation Germany, associazione leader del settore alimentare tedesco, ha rilevato come il problema consista nel riuscire a sostenere i prezzi di una produzione ecosostenibile. “Nessuno vuole produrre più carne da animali torturati”, ha detto. “Tutti questi obiettivi sono stati formulati prima – il problema è che costa un sacco di soldi. E la domanda chiave è: chi pagherà il prezzo?”.
Reinhard Jung, capo del gruppo di agricoltori indipendenti Freie Bauern, ha apprezzato le intenzioni di Özdemir: “Se i consumatori chiedessero consapevolmente cibo regionale e cibo prodotto in un certo modo, questo aumenterebbe non solo l’apprezzamento, ma in definitiva la quantità di denaro che gli agricoltori possono guadagnare”. Nonostante ciò, ha sottolineato come non sia necessario aumentare i prezzi del cibo per pagare equamente gli agricoltori: “Abbiamo cibo di alta qualità e non abbiamo bisogno di un’economia pianificata, ma di un mercato funzionante”. “Se riuscissimo a strappare un po’ di soldi ai grandi supermercati, ai grandi macelli e alle grandi fabbriche di latte, il consumatore non dovrebbe pagare molto di più”, ha detto.
Le richieste degli agricoltori tedeschi
Gli agricoltori tedeschi, riuniti nel gruppo Freie Bauern, da tempo richiedono l’applicazione di nuove misure per garantire rapporti più equi nella catena alimentare. I punti del loro programma sono diversi. In primo luogo quello di apporre un’etichetta d’origine su tutti gli alimenti per far sì che i clienti possano acquistare i prodotti regionali. Una misura, questa, che è prevista anche nell’attuale contratto di coalizione. Un’altra necessità espressa dagli agricoltori è quella di sapere in anticipo quando saranno pagati. Ad oggi infatti le aziende pagano gli agricoltori a seconda dei prezzi determinati dal mercato al momento della vendita dei prodotti. Infine, gli agricoltori ritengono che sia soprattutto necessario mettere fine al monopolio dei grandi produttori di cibo, per dare spazio alla concorrenza nel mercato libero.
Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni
Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter
Immagine di copertina: Hamburger – cibo spazzatura ©RitaE da Pixabay