Germania chiede alla Cina di indagare sull’ ‘origine’ del Covid
Si continua ad indagare le origini del Covid-19. La Germania chiede maggiore trasparenza alla Cina
Giovedì 15 luglio, durante la conferenza presso la sede centrale dell’OMS a Ginevra, il Ministro della Salute tedesco Jens Spahn ha dichiarato la necessità di continuare le indagini riguardo all’origine del SARS-CoV-2. Non convince infatti l’operato della Cina nella condivisione dei dati inerenti ai primi giorni della scoperta del virus. Anche il Direttore Generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus si è trovato in accordo con la Germania: “Chiediamo alla Cina maggiore trasparenza, apertura e cooperazione”, ha dichiarato.
La conferenza presso la sede dell’OMS
Reuters ha riportato la notizia della conferenza tenutasi tra il Ministro Spahn e il Direttore Generale dell’OMS Tedros. Quest’ultimo ha esortato la Cina a fornire dati grezzi relativi ai primi giorni della scoperta del nuovo virus. Secondo Tedros i dati potrebbero essere utili per comprendere lo sviluppo e la diffusione del SARS-CoV-2 e, soprattutto, a evitare che in futuro una situazione analoga possa succedere nuovamente. “Dobbiamo capire cosa sia accaduto veramente per i milioni di persone che hanno sofferto e che sono morte”. Venerdì 16 luglio Tedros ha comunicato ufficialmente ai 194 membri dell’OMS la proposta per una seconda fase delle indagini, sperando nella collaborazione della Cina. Già da tempo le autorità cinesi respingono la teoria della fuga del virus dal laboratorio di Wuhan, considerandola assurda e hanno dichiarato che mettere in mezzo la politica intralcerà solamente le indagini. Tuttavia molti politici tra cui il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, credono che i dati e le indagini già effettuate siano insufficienti e prive di risultati.
Spahn richiede maggiore collaborazione
Anche il Ministro della Salute Spahn è intervenuto, esortando la Cina a lasciare campo libero all’OMS per ulteriori studi sull’origine della pandemia da Covid-19. Allo Stato dalla quale tutto è iniziato si richiedono perciò maggiori informazioni. Inoltre, Spahn ha annunciato di voler donare all’ACT Accelerator una somma pari a 260 milioni di euro. L’ACT Accelerator è un programma sotto il diretto controllo dell’OMS e mira a velocizzare lo sviluppo, la produzione, la disponibilità equa e la diffusione di tamponi, vaccini e cure mediche contro il Covid-19.
Alcuni cenni sul report della missione nel febbraio 2021
Ad inizio febbraio un gruppo di 34 esperti provenienti da Cina, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti si sono recati a Wuhan, città in cui è stato rintracciato il paziente zero. Hanno studiato soprattutto i primi casi di Covid-19 manifestati tra dicembre e gennaio 2020. In sintesi è emerso che circa due terzi delle persone interrogate erano entrate in contatto con animali, sia vivi che morti, e otto di queste avevano come fattore in comune il mercato di Wuhan. In questo caso l’ipotesi più logica è quella di una semplice coincidenza e che il virus si sia diffuso tra la comunità per le strade della città. Una spiegazione alternativa sarebbe un focolaio all’interno di un’azienda agricola che ha fornito animali al mercato di Wuhan. Il rapporto dell’OMS dichiara l’improbabilità di un virus scappato dal laboratorio della città. Secondo gli esperti il Covid-19 sarebbe stato trasmesso all’essere umano dagli animali.
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In copertina: Covid da Pixabay, CC0