Franceska Mann CC0

Franceska Mann, la ballerina ebrea che avrebbe sparato a un SS prima della camera a gas

Ad Auschwitz l’ultima danza di Franceska Mann: il 23 ottobre 1943 la promettente ballerina polacca di 26 anni sparò ad un SS sulla soglia della camera gas

Franceska Mann, una delle ballerine polacche più promettenti degli inizi degli anni quaranta, viene ricordata oggi per non essersi chinata di fronte ai nazisti. Tratta in inganno insieme ad altri ebrei benestanti, fu deportata ad Auschwitz. Qui, condotta assieme ad altre prigioniere nello spogliatoio, riuscì con freddezza a raggirare una guardia delle SS, rubandogli la pistola. Sparò verso un nazista colpendolo a morte prima di poter essere condotta nella camera a gas. La rivolta femminile scatenatasi venne subito sedata con la forza. La sua coraggiosa morte è stata ricordata e raccontata come atto di forza e speranza da chi è sopravvissuto ed è di recente apparsa in scena con uno spettacolo teatrale.

Danza per la vita

La storia di Franceska Mann è una delle narrazioni sull’Olocausto trasformatasi in leggenda. Franceska, anche nota come Lola Horowitz, era considerata una delle ballerine più belle e talentuose del suo tempo. Nata nel 1917 e cresciuta in Polonia, Mann si appassionò alla danza fin da bambina. Il suo talento e la sua determinazione la resero nota a livello internazionale, tanto che all’età di 22 anni Mann aveva già partecipato ad una competizione internazionale a Bruxelles, guadagnando il quarto posto. Mann si esibiva nei teatri e, dall’inizio della guerra, metteva in scena spettacoli anche al famoso Melody Palace nightclub di Varsavia.

Franceska Mann CC0

Franceska Mann, una delle ballerine più talentuose del suo tempo – Screenshot da Youtube

L’inganno dell’Hotel Polski

Nel corso del 1943 il ghetto di Varsavia venne svuotato dai nazisti, i quali escogitarono un piano per trarre in inganno chi voleva sfuggire ai rastrellamenti, divenuto noto come “l’affare dell’Hotel Polski”. I tedeschi radunarono 1800 ebrei facendo credere loro che avrebbero ottenuto dei documenti per poter emigrare in Sud America come cittadini stranieri. Mann, tra gli altri, salì su un treno apparentemente diretto in Svizzera per poter espatriare. La direzione però non era la Svizzera, ma quella del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Appena arrivati, i passeggeri furono separati e le donne vennero condotte in uno spogliatoio. Le SS spiegarono loro che avrebbero dovuto disinfettarsi e pulirsi prima di proseguire con il viaggio e diedero ordine di spogliarsi.

L’attacco alle SS

In quella circostanza pare che Mann, sospettosa della situazione, avesse cominciato a svestirsi lentamente, in modo seducente, per distrarre le SS. Con fare sensuale si appoggiava a un’asta per sfilare i tacchi. Un SS si avvicinò e fu in quel momento che Franceska lo colpì con la scarpa sulla fronte stordendolo. Subito, la ragazza si fiondò su di lui, afferrò la sua pistola e sparò all’ SS Shillinger, colpendolo con due proiettili allo stomaco.

In quel momento le donne presenti si scagliarono a mani nude sulle guardie: si innescò una rivolta. Immediatamente i tedeschi chiamarono rinforzi. Il comandante Rudolf Hoess entrò con altri soldati che mitragliarono le prigioniere in rivolta. Le sopravvissute furono subito condotte nella camera e gas. Mentre Shillinger mori nel tragitto verso l’ospedale, si racconta che Mann si fosse tolta la vita lei stessa con l’arma da fuoco.

Riguardo all’accaduto i nazisti non riportarono nulla per iscritto ma diverse versioni vennero raccontate dai prigionieri. Tra i diversi riferimenti da parte dei sopravvissuti rimane quella dei racconti di Tadeusz Borowski’s. L’ex detenuto di Auschwitz racconta, nell’opera intitolata “This Way for the Gas, Ladies and Gentlemen”,  il breve episodio “La morte di Shillinger”, un uomo che i sopravvissuti in seguito avrebbero descritto come sadico e particolarmente brutale, ucciso da una giovane donna a colpi di pistola.

L’ultima danza ad Auschwitz di Franceska Mann

La storia di questa giovane ballerina, il suo coraggio e la sua speranza hanno cominciato a circolare solo dopo la fine della guerra. Nessun testimone ha mai potuto raccontare che cosa sia realmente successo durante la rivolta, ma questa famosa ribellione non è stata dimenticata.

Per ricordare gli avvenimenti dell’Olocausto, Il corpo di ballo del teatro di Gerusalemme ha deciso di portare in scena nel 2019 la storia di Franceska Mann. I ballerini debuttarono con l’opera intitolata “Momento”, di Nadya Timofeyeva, per la prima volta l’1 settembre 2019 a Gerusalemme.

La coreografa ha sottolineato quanto la storia di Franceska l’avesse affascinata. L’idea che Mann avesse usato la sensualità del palco scenico per raggirare i nazisti è stato di grande ispirazione per l’artista nella scelta dell’episodio da rappresentare a teatro. La determinazione e la perseveranza di una ballerina si riflettono nel coraggio e nella speranza di una ragazza che lottò per la danza come per la vita.

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Immagine di copertina: Franceska Mann, Screenshot da Youtube