Dipendente uccide a coltellate 4 disabili di casa di cura appena fuori Berlino
La sospettata, una dipendente di 51 anni, lavorava nella struttura per disabili Oberlinhaus. È stata trasferita in una clinica psichiatrica.
Lo scorso mercoledì, una dipendente di 51 anni ha ucciso a coltellate quattro persone disabili e ferito una quinta all’interno di una clinica Potsdam. Secondo quanto riferito dal quotidiano locale Potsdamer Neueste Nachrichten, le vittime, due donne e due uomini di età compresa tra 31 e 56 anni, sarebbero pazienti della struttura residenziale “Oberlinhaus” che vivono lì da molto tempo, due dei quali fin dall’infanzia. Una morte violenta, come ha dichiarato la polizia. Il movente però è ancora poco chiaro. La donna sospettata, in un primo momento oggetto di un mandato d’arresto, è stata trasferita in una clinica psichiatrica. Il tribunale distrettuale di Potsdam ha indicazioni di una ridotta colpevolezza per incapacità limitata o totale dell’imputato. Il pubblico ministero non ha ancora fornito dettagli sui processi e sui possibili retroscena del crimine. “Siamo ancora all’inizio delle indagini” ha dichiarato il procuratore capo di Potsdam Wilfried Lehmann.
La struttura residenziale Oberlinhaus
Il complesso in cui è avvenuto il delitto comprende una clinica, asili nido e scuole, luoghi di lavoro e aree di soggiorno per persone con disabilità. L’associazione Oberlinhaus si descrive come un “centro di competenza diaconale per la partecipazione, la salute, l’istruzione e il lavoro nella regione di Berlino-Brandeburgo”. Secondo le informazioni della direttrice del dipartimento per gli alloggi, Tina Mäueler, nella struttura vivono più di 60 persone. La clinica è specializzata nell’aiutare le persone con disabilità fisiche e mentali, compresi pazienti ciechi, sordi e gravemente autistici. Offre assistenza domiciliare, scuole e laboratori e dà lavoro a oltre 80 persone. In una dichiarazione pubblicata sul sito web, l’organizzazione ha commentato: “Lo shock è ancora profondo e la comprensione per il terribile atto non è ancora possibile, se mai lo sarà. I residenti, i parenti delle persone uccise e noi siamo in profondo lutto. Affrontiamo tutti una grave perdita insieme”.
Lo sconcerto di cittadini e politici
Cittadini e abitanti di Potsdam hanno deposto mazzi di fiori, cartoline e candele accese in onore delle vittime davanti alla struttura. Il primo ministro di Brandeburgo Dietmar Woidke si è detto sconvolto dal crimine violento: “Sono scioccato da questa terribile notizia. Il mio pensiero va alle vittime e le mie condoglianze vanno ai parenti. È una giornata difficile per il Brandeburgo”. Matthias Fichtmüller, direttore teologico dell’Oberlinhaus, ha detto che l’atto è stato un duro colpo per i dipendenti e gli abitanti della casa. “Ciascuna di queste quattro morti è una morte nella famiglia Oberliner”. Il sindaco di Potsdam Mike Schubert ha definito il crimine un “atto incomprensibile”. Anche il Parlamento dello Stato di Brandeburgo ha espresso il suo cordoglio ai parenti. “Il terribile atto sanguinoso” ha riempito il parlamento “di orrore e molta tristezza”, ha dichiarato il presidente del Landtag Ulrike Liedtke prima dell’inizio della sessione plenaria. Alle vittime sono stati dedicati momenti di commemorazione e preghiere. La cerimonia ha visto la partecipazione di parenti delle vittime e residenti della casa, nonché i cittadini di Potsdam, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid.
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Immagine di copertina: foto di fsHH via Pixabay