David Chipperfield spiega il suo restauro della Neue Nationalgalerie di Berlino
Chiusa al pubblico per restauri dal 2015, la Neue Nationalgalerie è adesso di nuovo parte del paesaggio urbano e museale di Berlino
Per anni sono rimaste chiuse al pubblico le porte della Neue Nationalgalerie di Berlino, icona architettonica firmata Ludwig Mies e punto di riferimento per l’arte moderna del XX secolo. L’edificio era stato chiuso nel 2015 per poter permettere allo studio berlinese dell’architetto David Chipperfield, incaricato del progetto nel 2012, di portare avanti un minuzioso lavoro di restaurazione. Adesso, dopo un cantiere lungo sei anni e una spesa di 140 milioni di Euro, i lavori sono terminati. In una cerimonia, che ha avuto luogo solamente online a causa del proseguimento dell’emergenza da Coronavirus, le chiavi sono state riconsegnate lo scorso 29 Aprile alla Fondazione per il Patrimonio Culturale Prussiano, responsabile del gruppo dei musei statali di Berlino. Come annunciato in un comunicato stampa, la riapertura al pubblico della Galleria è prevista per il 22 agosto 2021, mentre gli open day dovrebbero avere luogo già negli ultimi giorni di maggio. In celebrazione del ritorno della Neue Nationalgalerie, una nuova presentazione della collezione del museo, accompagnata da una mostra sull’artista americano Alexander Calder.
Il restauro della Neue Nationalgalerie: un lavoro “chirurgico” nel pieno rispetto dell’opera di Mies.
Dalla sua apertura nel 1969, l’edificio della Neue Nationalgalerie non era mai stato sottoposto a processi di riparazione o ristrutturazione significativi. È stato quindi necessario un intervento integrale, che è andato a toccare la superficie di 140.00 metri quadri nella sua totalità. Chipperfield stesso ha parlato della natura quasi chirurgica del suo lavoro. Infondere modernità e fluida funzionalità in un’icona dell’architettura del ventesimo secolo, senza interventi invasivi e per di più evitando di distanziarsi dalla visione originaria di Mies non è stato certamente un compito facile. Per il britannico e il suo gruppo di collaboratori “lavorare ad un edificio di così indiscutibile autorità è stato una strana esperienza, ma al tempo stesso un grande privilegio”, racconta l’architetto in un videomessaggio trasmesso durante la cerimonia virtuale del 29 Aprile. La chiave del complesso processo sarebbe stata appunto trovare un giusto equilibrio tra la conservazione del monumento architettonico e le sue moderne funzionalità in quanto spazio museale. Nonostante alcuni inevitabili interventi sul tessuto edile originale siano comunque lievemente leggibili come elementi contemporanei, la restaurazione non rappresenta una nuova reinterpretazione, ma piuttosto il risultato del rispetto e della cura dell’architetto per lo storico edificio. In totale, 35.000 componenti originali, compreso il rivestimento in pietra e tutti gli arredi interni, sono stati smontati e poi restaurati, prima di essere reinstallati nelle loro precise posizioni originali. Oltre al ripristino di tutti gli elementi strutturali e le superfici a vista, punti focali del progetto sono stati il rinnovo degli impianti tecnici e l’ampliamento di servizi e confort dedicati ai visitatori.
Neue Nationalgalerie: l’icona berlinese dell’architettura del XX secolo custode di capolavori dell’arte moderna
Completata nel 1968, la Neue Nationalgalerie è la divisione incentrata sull’arte moderna della Galleria Nazionale di Berlino, nonché l’ultima e più celebre opera di Ludwig Mies van der Rohe (1886-1969) nella sua nativa Germania. In quanto punto di riferimento della corrente architettonica dell’internazionalismo moderno, l’edificio fa parte dell’elenco ufficiale dei monumenti dello stato di Berlino. Al suo interno una collezione riunisce capolavori dell’arte europea e nordamericana del XX secolo. Tra i più famosi si trovano “Potsdamer Platz” di Ernst Ludwig Kirchner, “The Skate Players” di Otto Dix e “Who’s Afraid of Red, Yellow and Blue IV” di Barnett Newman. Durante il lungo periodo di chiusura, le opere della Neue Nationalgalerie sono state esposte con un sistema di rotazione semestrale in una sala appositamente allestita presso i locali dell’Hamburger Bahnhof, il museo del Presente di Berlino.
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Immagine di copertina: Restauro della Neue Nationalgalerie di Berlino @Courtesy of David Chipperfield