“Da Bari alla Germania a 11 anni: tanti pianti, ma poi ce l’ho fatta”

Da Bari a Karlsruhe : la storia di Vincenzo tra immigrazione e integrazione. Siamo tutti cittadini del mondo.

Vincenzo Di Grumo nasce nel 1968 a Bari, a pochi passi dal mare, dove trascorre i suoi primi anni di età. Il giorno seguente il conseguimento della licenza elementare, insieme a sua madre, sale a bordo del treno che li avrebbe portati inizialmente fino a Milano, per poi proseguire il viaggio fino a raggiungere Karlsruhe, nel Baden Württemberg. Il padre, trasferitosi in Germania l’anno precedente, era lì ad attenderli. Un viaggio lungo e freddo, che rimarrà indelebile nella sua mente. Era il 1979 e Vincenzo, appena undicenne, si apprestava ad iniziare un nuovo capitolo della sua vita in una terra lontana dalla sua Bari. “Le difficoltà non tardarono ad arrivare, tant’è che dovetti convivere con la solitudine e con le barriere culturali che ostacolavano la mia integrazione”.

“Condividevo la stanza con altri emigrati italiani che, come la mia famiglia, si erano trasferiti in cerca di lavoro”

“Una volta giunti in Germania, mia madre trovò lavoro dopo soli tre giorni. Purtroppo dovevo rimanere a casa da solo per tutto il giorno, dalle cinque e mezza del mattino fino alle sei di sera. Condividevo la stanza con altri emigrati italiani che, come la mia famiglia, si erano trasferiti in cerca di lavoro. Piangevo tutti i giorni mentre aspettavo che i miei genitori tornassero a casa e mi chiedevo spesso cosa avessi fatto di male per meritarmi tanta solitudine e una vita da cani. Non avevo neanche amici e, per un ragazzino di undici anni, non fu affatto semplice. Ad ottobre però, i miei genitori mi portarono alla Leopoldschule dove era stata istituita una “Internationale Klasse” eterogenea e composta da giovani studenti provenienti da vari Paesi. La maggior parte, infatti, erano italiani e turchi. Al termine dell’anno venni ammesso c0n successo alla Hauptschule dove i professori non facevano sconti a nessuno, spesso nemmeno immaginando come poteva essere dura la vita per un giovane adolescente, sradicato dalla sua terra. Chi non riusciva ad accedervi, veniva purtroppo declassato nella Sonderschule, dalla quale era pressoché impossibile riuscire ad emergere. Spesso, i figli degli immigrati erano destinati a frequentare queste scuole differenziate, che impedivano loro di  ambire a un futuro migliore”.

Il ritorno in Italia: “Un percorso in salita ma alla fine i miei sacrifici furono ripagati”

“Nel 1984 sono ritornato a Bari. Una decisione non voluta da me bensì dai miei genitori, “preoccupati” dalla mia integrazione. La loro volontà, nonostante mille difficoltà, era di ritornare in Italia e decisero perciò di mandarmi dalla nonna, per poi raggiungermi dopo un paio di anni”. Vincenzo, nel frattempo, frequenta le scuole superiori, proseguendo poi gli studi e iscrivendosi all’università. “Un percorso in salita perchè fui costretto a recuperare gli anni persi e la lingua italiana, ma che ripagò nel tempo i miei sacrifici. Nel 1988 riuscii ad avviare la mia attività e nel corso degli anni mi sono affermato nel mio ambito lavorativo”. Ora Vincenzo è un noto imprenditore nel campo dell’odontoiatria ed è inoltre attivo anche nel settore edile e immobiliare. La sua storia vuole essere fonte di ispirazione per tutti i giovani che decidono di esplorare il mondo alla ricerca della propria strada, inseguendo i propri sogni muniti di una grande forza di volontà, umiltà e coraggio.

©Vincenzo Di Grumo

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In copertina: Internationale Klasse ©Vincenzo Di Grumo