Curevac, il vaccino che la Germania ancora aspetta dopo 550 milioni di € di finanziamento
CureVac, il terzo vaccino a mRna che può far svoltare la campagna di vaccinazione. L’azienda di biotecnologie di Tubinga, in Germania, spera di avere l’approvazione dell’Ema entro giugno
Un anno fa, l’azienda biofarmaceutica con sede a Tubinga è diventata un faro di speranza nel campo dei vaccini e persino il Governo tedesco è intervenuto per accelerarne lo sviluppo. Da allora, diverse aziende hanno lanciato sul mercato i loro vaccini contro il coronavirus. Solo Curevac non l’ha ancora fatto. Il Governo tedesco ha investito circa 300 milioni di euro nell’azienda di Tubinga Curevac e, nel corso dell’anno, il Ministero federale dell’istruzione e della ricerca ha versato altri 250 milioni di euro. Ora, nella primavera del 2021, abbiamo assistito alla diffusione di Biontech da Mainz, di AstraZeneca, così come Johnson & Johnson. Tutta Europa parla persino della produzione autorizzata del vaccino russo Sputnik V. Solo il vaccino di Tubinga, finanziato in larga parte con i soldi pubblici, non ha ancora visto la luce.
Curevac assicura: fino a 300 milioni di dosi entro la fine dell’anno
“Naturalmente abbiamo una tabella di marcia”, ha annunciato il portavoce di Curevac, Thorsten Schüller. A Berlino circola un documento, riportato per la prima volta dal portale “Business Insider”, che proviene dal Ministero Federale della Salute. Secondo il rapporto, il Ministero della salute federale si aspetta solo 1,4 milioni di dosi del vaccino Curevac nel secondo trimestre, invece dei 3,5 milioni inizialmente previsti. L’azienda di Tubinga rimarrà a corto di scorte anche nel terzo trimestre e si prevede che non sarà utilizzata come previsto fino a ottobre. Il portavoce dell’azienda Schüller presenterà una domanda di autorizzazione alla commercializzazione all’EMA (Agenzia Europea dei Medicinali) nel secondo trimestre del 2021: “Non appena sarà approvato, spediremo le prime quantità. In totale, calcoliamo una produzione fino a 300 milioni di dosi per quest’anno”. La motivazione data per il nuovo ritardo è che l’azienda vuole testare a fondo gli effetti del vaccino. Il processo di revisione presso l’EMA è in corso dal 12 febbraio e dovrebbe effettivamente essere completato nei prossimi giorni. Si prevede di iniziare la produzione a contratto del vaccino Curevac questa primavera. La produzione sarà poi portata alla piena capacità di 100 milioni di dosi di vaccino all’anno entro luglio. Oltre a Wacker, anche Bayer produrrà il farmaco.
Curevac utilizza Rna messaggero come Pfizer o Moderna
L’autorizzazione di Curevac sarebbe una boccata d’ossigeno nella campagna di vaccinazione: il vaccino utilizza la tecnologia dell’Rna messaggero come Pfizer o Moderna, che finora hanno avuto altissime performance in termini di efficacia. Inoltre, come confermato dall’azienda, il vaccino di Curevac non utilizza mRna modificato chimicamente: i vantaggi sono l’impiego di un dosaggio inferiore e la possibilità di una conservazione a una temperatura di 5 gradi per almeno tre mesi. Un fattore che facilita notevolmente la gestione delle fasi di trasporto e stoccaggio. La tecnologia dell’azienda è apprezzata da molti e la rende unica rispetto ad altre aziende biotecnologiche.
Immagine di copertina da Pixabay
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