Berlino, uomo uccide figlia di 3 anni per vendicarsi della moglie che lo aveva lasciato

Tragedia nel quartiere berlinese di Plänterwald. La moglie chiede la separazione e lui si vendica uccidendo la figlia di 3 anni.

Un gesto di estrema crudeltà. È ciò che è successo lo scorso 4 novembre 2020 a  Plänterwald (Berlino). L’uomo aveva trascorso un periodo in Norvegia per lavoro e al suo rientro era stato lasciato dalla moglie con un messaggio. Mosso dalla sete di vendetta, si era recato nel pomeriggio a casa della donna, con l’intento di uccidere la figlia di soli 3 anni con una mannaia. A rendere la vicenda ancora più macabra, sono due video ritrovati nel cellulare dell’assassino, nei quali si sente l’uomo dire alla figlia “è a causa della mamma”. Il processo è iniziato lo scorso martedì (6 giugno 2020) presso il Tribunale amministrativo di Berlino. Ora l’uomo rischia l’ergastolo.

La ricostruzione dell’omicidio: non c’è stata alcuna speranza per la bambina

Si chiama Tomasz S., il 31enne di origine polacca accusato di aver ucciso la figlia di 3 anni per pura vendetta nei confronti della moglie. L’uomo non aveva precedenti penali e ad ottobre 2020 era tornato dalla Norvegia, dove aveva lavorato come lucidatore di automobili. Il giorno della tragedia l’uomo aveva ricevuto un messaggio della moglie in cui chiedeva la separazione. Per questo motivo si era recato a nell’abitazione della donna a Plänterwald, nel distretto berlinese di Treptow-Köpenick. Armato con una mannaia, l’uomo si era avvicinato alla bambina, intenta a giocare, e l’aveva colpita alle spalle più volte. Durante le indagini è stato ritrovato anche il cellulare di Tomasz S., nel quale erano presenti due brevi video. Le immagini documentano una scena tragica: il padre che dice alla figlia “è a causa della mamma”, mentre lei lo guarda con le lacrime agli occhi. É stata la nonna della bambina a trovare il corpo della nipote e a chiamare invano i soccorsi. Purtroppo non c’è stato niente da fare per la bambina: le indagini hanno confermato la morte per emorragia e apertura della trachea.

Il processo e i precedenti

Il processo è iniziato martedì 6 giugno. Tomasz S. ha dichiarato di essersi diretto al parco subito dopo l’omicidio, per poi recarsi alla stazione di polizia e tentare di depistare le indagini. Alle autorità aveva denunciato che insieme alla figlia era stato vittima di un’aggressione da parte di uno straniero. Davanti al giudice il 31enne ha però ammesso il delitto. “Volevo proteggere mia figlia dalla madre, perché avrebbe abbandonato anche lei”: queste le parole con cui si è giustificato Tomasz S. Il processo sembra  ora prendere la direzione dell’ergastolo. Il procuratore Philipp Hujo ha speso parole durissime verso l’uomo, reo di aver sfruttato la bambina come un oggetto solo per vendicarsi della moglie. Per il momento sono ancora escluse malattie psichiatriche preesistenti che “potrebbero giustificare” l’atto disumano. Inoltre, è stato accertato che l’uomo non si trovava sotto effetto di droghe al momento dell’omicidio. Nonostante il rapporto di Tomasz S. con la figlia sia stato descritto come amorevole, le indagini hanno rivelato che la moglie lo avrebbe lasciato perché in passato si erano già verificati episodi di violenza, tra cui minacce di uccidere lei e la figlia. Il processo riprenderà il 10 luglio 2020 e verranno ascoltati il medico legale e la madre della bambina.

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In copertina: Polizia tedesca da Pixabay