Berlino, altro ciclista muore investito da un’auto

Grave incidente a Rahnsdorf, muore un ciclista di 38 anni.

Lunedì, poco prima delle 11.00, il ciclista 38enne guidava in un’area boschiva. Proveniva da Friedrichshagen ed era diretto a Fichtenau. Secondo le ricostruzioni, si stava immettendo sulla corsia di Alter Fischerwerg quando si è scontrato con l’auto di un 81enne, riportando gravi ferite alla testa che lo hanno portato al decesso poco dopo l’arrivo in ospedale. La moglie del conducente, 80 anni, ha riportato solo lievi ferite al volto. La polizia sta ancora indagando.

Incidenti sempre più frequenti

Anche la settimana scorsa una ciclista di 56 anni è rimasta ferita in un incidente a Berlino-Schöneberg. Dalle indagini emerge che la donna abbia attraversato un passaggio pedonale con il semaforo rosso, ed è stata urtata da un autobus di BVG. Quattro passeggeri dell’autobus sono rimasti lievementi feriti a causa della brusca frenata del bus.  Purtroppo questo tipo di incidenti sta diventando sempre più frequente, e i ciclisti morti in incidenti stradali continuano ad aumentare. Le organizzazioni ADFC e Changing Cities da tempo chiedono a gran voce maggior sicurezza per i ciclisti Berlinesi.

Più piste ciclabili, più incidenti ?

A Berlino sono state costruite più di 14 mila piste ciclabili “pop-up”, ovvero ricavate direttamente dalla carreggiata dipingendo una linea gialla che divide la corsia della auto da quella per le bici. Il governo ha inoltre incentivato misure per ridurre il traffico delle auto: attraverso la chiusura di alcune strade e la creazione di lunghi sensi unici, si è tentato di spingere sempre più  cittadini a scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto. Purtroppo, queste misure non hanno ottenuto il risultato sperato, poichè le piste ciclabili pop up si stanno rivelando piuttosto pericolose. In alcuni casi, furgoni e automobilisti le usano come parcheggi, costringendo i ciclisti a spostarsi sulla corsia delle auto ed esponendoli ad ulteriori pericoli. L’associazione Changing Cities, nata dall’iniziativa berlinese Volksentscheid Fahrrad, ha criticato il fatto che “una pista ciclabile dipinta non è un’infrastruttura ciclistica sicura”. “La pennellata che il Senato di Berlino chiama infrastruttura ciclistica è pericolosa per la vita”, ha affermato Ragnhild Sørensen dell’associazione.

Trovare una soluzione non è semplice

Il ricercatore nel settore assicurativo Siefried Brockmann sostiene che la pandemia abbia ridotto il numero di passeggeri sui mezzi pubblici, mentre il numero di auto sulle strade è rimasto invariato se non addirittura aumentato. Brockmann argomenta quindi che l’aumento delle piste ciclabili potrebbe aver avuto un affetto negativo: “Intensificare il traffico in bicicletta non lo rende più sicuro”, ha spiegato al Guardian. “Due terzi degli incidenti che coinvolgono i ciclisti si verificano in corrispondenza di incroci, svolte o strade private. Finora le autorità non sono riuscite a trovare soluzioni per ridurre il rischio in questi punti”. La senatrice verde Regine Gunther afferma inoltre l’urgenza di introdurre una sequenze di semafori separati e riservati ai ciclisti. Una soluzione che richiederà tuttavia tempo ed investimenti.

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