«All’esterno solo lo 0,1% dei contagi». I club di Berlino vogliono riaprire e organizzare open air party

La Club Commission di Berlino intende offrire eventi all’aperto durante l’estate, ma le nuove misure restrittive potrebbero costituire un problema

La scena dei club berlinesi ha presentato i piani per un’estate all’aperto. Secondo quanto dichiarato dalla Club Commission, l’associazione che dal  2000 promuove e sostiene la scena dei club berlinesi, con all’attivo più di 250 membri, gli eventi all’aperto non solo contribuirebbero a migliorare la qualità della vita dei berlinesi, ma sarebbero anche molto più sicuri degli incontri privati al chiuso. L’associazione ha fortemente criticato il modo in cui il governo tedesco sta gestendo la nuova ondata di pandemia. Sostenendo che la scelta di scoraggiare gli incontri all’aperto sarebbe sbagliata e fuorviante, dal momento che ora i cittadini hanno accesso gratuito ai test rapidi. Inoltre alcuni studi hanno dimostrato come gli incontri all’aperto siano molto meno rischiosi di quelli privati. «Gli eventi a cielo aperto sono la soluzione, non il problema» ha affermato Lutz Leichsenring, membro del consiglio di amministrazione della ClubCommission.

 

 

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Il rischio di infezione da Covid-19 al chiuso è maggiore rispetto a quello all’aperto

Secondo le ultime restrizioni, gli incontri privati sono limitati a una persona esterna al proprio nucleo familiare con l’introduzione del coprifuoco valido dalle 22:00 alle 5:00 del mattino che obbliga le persone a rimanere in casa. La presidentessa della ClubCommision, Pamela Schobeß, ha fortemente criticato queste misure, sottolineando come la promozione di eventi all’aperto dovrebbe essere incoraggiata dalle autorità, sia per ridurre la quantità di raduni al chiuso, che per restituire occasioni di svago ai berlinesi. La commissione ha fatto  riferimento a due studi che dimostrano come il rischio di infezione da Covid-19 al chiuso sia maggiore rispetto a quello negli spazi aperti. Il primo è quello dell’Irlanda’s Health Protection Surveillance Center, che ha messo in luce come “la trasmissione all’aperto rappresenta lo 0,1% dei casi di Covid-19 [dello] stato”. Il secondo è quello dall’Associazione tedesca per la ricerca sull’aerosol, che ha pubblicato una lettera aperta al governo, criticando le attuali misure restrittive. Anche l’assessore alla Cultura di Berlino, Klaus Lederer (Linke), si è unito all’appello lanciato dalla ClubCommision. Lo scorso giovedì Lederer ha detto alla RBB di non riuscire ad immaginare un’estate a Berlino senza cultura, sia essa in un parco o in un club. Secondo l’esponente di Linke, il divieto di attività all’aria aperta con un’incidenza di 100 o più casi ogni 100mila abitanti, come previsto dal nuovo freno di emergenza, non costituirebbe più una misura razionale.

clubhttps://pixabay.com/it/photos/dj-musica-piatto-jockey-volume-4595492/CC0

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Un settore in crisi

Berlino è famosa per avere una delle scene musicali più ricche e sfaccettate del momento. I club berlinesi, celebrati a livello internazionale, rappresentano un importante fattore economico per Berlino. Questo settore, prima della pandemia, attirava circa tre milioni di turisti l’anno nella capitale tedesca. Si tratta di un business che arrivava a totalizzare circa 1,5 miliardi di euro, contando anche le vendite nei settori dei trasporti, della gastronomia e dell’ospitalità. La sola scena dei club, del resto, aveva un fatturato di 168 milioni annuo. Ad oggi, si stima che circa 9.000 dipendenti e 20.000 artisti abbiano risentito della chiusura dei club a causa delle pandemia.  Sempre Schobeß, ha definito questa situazione, che ormai dura da più di 13 mesi, un “fardello emotivamente incredibile” e una “catastrofe finanziaria”.

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In copertina: Foto di Okan Caliskan da Pixabay, CC0.