Aldi, il supermercato tedesco non venderà più carne troppo economica

Aldi fa un passo avanti nella lotta allo sfruttamento animale. Entro il 2030 niente più carne da allevamenti intensivi sui suoi scaffali

Il gran numero di richieste vegetariane e vegane in Germania imprime ancora una volta un cambio di mercato. Nel 2020 le aziende avevano prodotto quasi il 39% in più di alternative vegetali alla carne rispetto all’anno precedente. Nel 2021 è il grande colosso dei supermercati a fare una rivoluzionaria dichiarazione. Aldi non venderà più carne a basso prezzo sui suoi scaffali. Il che vuol dire che polli, maiali, tacchini e vitelli provenienti dagli allevamenti intensivi (ossia tutti quelli che si trovano nei discount o nei normali reparti carni dei supermercati) non saranno più venduti.

 

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Da 1 a 4: il rating per controllare la provenienza della carne

In Germania a ogni tipologia di carne è assegnato un valore da 1 a 4. Più è basso il valore, peggiori sono le condizioni di vita degli animali. Aldi ha deciso di impedire la vendita di prodotti con marchio 1 e 2 entro il 2030, mentre continuerà a commerciare quelli con valore 3 e 4. Animali macellati provenienti da queste categorie sono allevati all’aperto e/o in aziende biologiche, con un maggior rispetto per loro e l’ambiente. La motivazione dietro questa decisione è, afferma Aldi, il welfare degli animali. Il rischio di proseguire in questa direzione senza che altri rivenditori facciano lo stesso è alto, ma necessario, viene detto. Si spera che il buon esempio sia seguito da altre catene e supermercati.

Aldi segna una “pietra miliare”

Greenpeace ha elogiato la decisione di Aldi definendola una “pietra miliare che mostra all’intera industria la direzione in cui andare”. Secondo Aldi “il consumatore è pronto”. Nello specifico, l’obiettivo finale del programma è: abolire la vendita di carne di livello 1 entro il 2025, mentre quella di livello 2 entro il 2030. Entro quest’anno invece Aldi intende portare al 15% la produzione di carne di livello 3 e 4. Entro il 2026 si auspica di raggiungere il 33%. Saranno esclusi da questa manovra i prodotti internazionali e i surgelati.

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Immagine di copertina: Broiler house, Pubblico dominio di Joe Valbuen – Wikipedia