A Berlino c’è uno späti 0% che vende solo bibite analcoliche

Un’alternativa all’alcool nello spirito berlinese: è il caso di Null Prozent, uno dei primi späti 0% a Kreuzberg.

Lo späti è gestito da Katja Kauf e Isabella Steiner, due imprenditrici già attive online con un portale informativo sulla cultura dei soft drinks e un e-commerce di alternative rigorosamente senza alcool: dal classico spritz per l’aperitivo al gin e alla vodka. A novembre 2020 avevano già aperto un negozio in Goebenstrasse, a Schöneberg, per poi trasferirsi a Kreuzberg. «Le bevande analcoliche sono spesso ridicolizzate», lamentano Katja e Isabella. «Noi vogliamo far sapere alla gente che ci sono alternative altrettanto buone». E in effetti la cultura del bere senza alcool sta prendendo piede anche a Berlino, legandosi all’immagine dei tipici späti di quartiere.

Gli späti: molto più di negozietti di quartiere

Gli späti, diminutivo di spätkauf, sono una di quelle cose che non puoi perderti se vuoi vivere un’esperienza da vero berlinese. Collocati in ogni quartiere, sono dei minimarket – internet points aperti anche 24 ore su 24 che offrono di tutto: dalla birra alle riviste. Sono il simbolo della Berlino dinamica e multiculturale, crocevia di persone e storie diverse, per clienti abituali e turisti. La storia degli späti risale ai tempi della DDR negli anni Cinquanta, in particolare nelle città della Germania dell’est come Berlino, Dresda e Lipsia. Dagli anni Ottanta, sopratutto dopo il 1989, il termine späti si diffonde anche nella Germania dell’ovest. Sugli späti berlinesi è stato scritto anche un libro, uscito nel 2014: «Der Späti: Eine Ortsuntersuchung in Berlin», nato dalla tesi di laurea di Christian Klier, con fotografie, racconti dei commercianti e dei clienti e curiosità su questi luoghi iconici. 

 

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La cultura del bere senza alcool: la moda del dry january

Nata nel Regno Unito nel 2013, è passata dall’essere una campagna di sensibilizzazione sanitaria sull’astinenza dall’alcool a trend da seguire sui social come proposito di inizio anno. Try Dry, un’applicazione scaricabile sia su Android che iOS permette inoltre di tenere traccia delle proprie abitudini durante il mese «alcool-free». Nel 2021, sempre molte più persone hanno aderito a questa iniziativa. Uno studio dimostra infatti come nell’anno della pandemia i consumi di alcool siano aumentati notevolmente. Oltre ai benefici generali per la salute, le bevande analcoliche sono ormai un fenomeno social: e nel loro späti di Kreuzberg Katja e Isabella l’hanno sfruttato a pieno proponendo un drink diverso per ogni giorno di gennaio e sensibilizzando i giovani sui rischi della dipendenza da alcool. «Viviamo in una cultura del bere in cui è difficile rifiutare un bicchiere senza essere etichettati come poco divertenti. Ma ci sono ragioni più che sufficienti per rinunciare all’alcool: prendi il Dry January come una sfida!».

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Immagine di copertina © CCo Pixabay