Nel 2012 la Germania fece uno studio su come sarebbe divampata un’epidemia a cui poi non han più pensato
Ursula von der Leyen ammette che i politici inizialmente non hanno preso abbastanza sul serio il Coronavirus
Ursula von der Leyen ha dichiarato che inizialmente i politici hanno lasciato un margine di incertezza in riferimento alla questione del coronavirus. Nonostante tutti i consigli che i politici ricevono dagli esperti, e nonostante i drastici e illustrativi sviluppi in Cina, la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen (CDU), che è stata ministro federale per molti anni, ci ha sorpreso con questa ammissione nel programma “Bild live”: «Credo che tutti noi che non siamo gli esperti abbiamo sottovalutato il virus corona all’inizio». Un’analisi dei rischi dell’Istituto Robert Koch era già disponibile nel 2012 ed in parte è tristemente diventata realtà. La lettura è inquietante. L’Istituto Robert Koch e altre autorità federali hanno elaborato i pericoli e le misure per un’epidemia straordinaria con la diffusione di un nuovo tipo di virus.
Il contenuto del testo
‘Inizia in Asia, dove l’agente patogeno si diffonde dagli animali selvatici agli esseri umani nei mercati e il pericolo non viene riconosciuto nella sua dimensione fino a settimane dopo. A quel punto il virus è già in viaggio e raggiunge la Germania. Il periodo di incubazione va dai tre ai cinque giorni, ma può variare da due a 14 giorni. La trasmissione avviene principalmente tramite infezione da goccioline, ma anche infezioni da striscio. I sintomi includono febbre, tosse secca, mancanza di respiro, brividi e mal di testa.’ La cosa inquietante di questa analisi dei rischi è che risale al 2012, non al 2020, ma descrive scenari che sono arrivati oggi. La base per l’analisi in quel momento è “l’ipotetico, ma realistico, patogeno Modi-SARS”, che, come il coronavirus della SARS, “è identico in quasi tutte le proprietà”. Susanne Glasmacher, portavoce dell’Istituto Robert Koch, afferma che la situazione attuale non può essere paragonata alla descrizione del 2012: «Lo scenario di Modi-SARS all’epoca non era una previsione dello sviluppo e degli effetti di un evento pandemico, ma uno scenario massimo scatenato da un agente patogeno fittizio per illustrare l’entità teoricamente concepibile dei danni causati da una malattia trasmissibile da uomo a uomo con un agente patogeno altamente virulento». Nello scenario massimo con l’entità dei danni ipotizzabile all’epoca, tuttavia, è stato ipotizzato un tasso di mortalità del dieci per cento delle persone infette.
I diversi esponenti politici si sono esposti sull’argomento
Il deputato del Bundestag Andrew Ullmann è un politico ed esperto. È medico specialista e professore universitario di infettivologia a Würzburg. Dice: «Anche la maggior parte degli esperti ha inizialmente sottovalutato il virus e le sue dinamiche. Anch’io ho pensato che all’inizio potevamo contenerlo con misure regionali come la chiusura degli asili». La leader del Partito Verde Katrin Göring-Eckardt è più critica in questo senso. «L’Europa e i capi di governo nazionali avrebbero dovuto scambiarsi informazioni e coordinarsi più strettamente molto prima. Avrei voluto un maggiore coordinamento europeo e un sostegno più attivo e tempestivo all’Italia da parte del governo tedesco. Allora forse avremmo potuto evitare una situazione in cui ogni Paese si ritirasse nel suo guscio nazionale».
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Immagine di copertina: Screenshot da Youtube