Schwerer Gustav, il cannone nazista con cui Hitler cercò di conquistare l’Europa – ma fallì

Durante la seconda guerra mondiale, Hitler ordinò la costruzione di una nuova arma che potesse penetrare le fortificazioni di acciaio e cemento della Linea Maginot, la linea difensiva francese che ostacolava l’esercito nazista.

Nel 1941, un anno dopo l’invasione della Francia, il produttore di armi da fuoco tedesco Gustav Krupp, presentò all’esercitò tedesco, il suo innovativo e mastodontico cannone. Alta circa 12 metri, lunga 47 e del peso di 1.350 tonnellate, l’imponente arma sparava proiettili da 10 tonnellate attraverso un tubo lungo 30 metri, con una gittata di circa 40 km di distanza. Fu il più grande cannone ferroviario impiegato durante il conflitto, un esempio di devastante potenza bellica tedesca. L’ingegnosa costruzione prese il nome dal suo ideatore e divenne nota come il “Grande Gustav”. Successivamente venne fabbricato un secondo cannone delle stesse dimensioni, chiamato Dora, questa volta però indirizzato verso Stalingrado, ma i tedeschi lo ritirano rapidamente, sotto minaccia dei sovietici. Dora fu abbandonata e parzialmente distrutta, al termine della seconda guerra mondiale e fu poi ritrovata dalle truppe americane.

Secondo lo storico C.Peter Chen, il “Grande Gustav”, fu donato gratuitamente dalla casa produttrice Krupp, all’esercito nazista per dimostrare il  proprio contributo allo sforzo bellico tedesco. Il secondo cannone fu invece venduto al regime nazista per sette milioni di Reichsmark.

Un progetto di distruzione

Il comando supremo dell’esercito tedesco richiese alla casa produttrice di armi “Friedrich Krupp AG”, la costruzione di un’ arma talmente potente da distruggere le fortificazioni della Linea Maginot, che difendeva il versante sud-orientale della Francia, ritenuta all’epoca una soglia invalicabile. Le fortificazioni erano formate da 7 metri di impenetrabile cemento armato e acciaio. L’ingegnere Erich Muller calcolò che per oltrepassare tali barriere sarebbe stata necessaria la costruzione di un’arma in grado di sparare un proiettile di 80 centimetri di lunghezza per circa 10 tonnellate di peso.

Proiettile del cannone, Museo della Guerra Varsavia, Polonia

Immagine: Copyright Wikipedia 

Alla fine del 1939, la fabbrica Krupp presentò il modello di prova del cosiddetto Grande Gustav , che fu successivamente testato nel poligono di tiro di Hillersleben.

Fortunatamente l’enorme cannone non fu molto utilizzato a causa del grande dispiego di risorse umane e mezzi necessari al suo spostamento. Era infatti necessario l’ausilio di 2.000 soldati e la costruzione di due linee ferroviarie parallele che ne consentissero il transito. Erano poi necessari due battaglioni della FlaK (cannoni destinati alla difesa contraerea) per proteggerlo dagli attacchi aerei; il Grande Gustav era, infatti, un bersaglio molto semplice da individuare. Non è poi da trascurare la tempistica: l’assemblaggio delle 5 parti principali della pistola e la calibrazione dell’attrezzatura necessaria per sparare un solo proiettile, richiedeva diverse ore, il che significa che il cannone sparava mediamente 14 colpi al giorno.

Il Grande Gustav utilizzato contro la Crimea

Anche se fu progettato per distruggere la Linea Maginot, il Grande Gustav, non venne mai impiegato in queste circostanze. Nella primavera del 1942, venne invece utilizzato, per la prima volta, durante l’assedio di Sebastopoli in Crimea. In quella occasione il cannone, sparò circa 300 proiettili seminando morte e distruzione. Dopo la vittoriosa conquista della città del Mar Nero, Il Grande Gustav venne riportato in Germania per esser poi smantellato dagli stessi soldati per eliminarne le prove all’arrivo degli alleati.

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Immagine di copertina: Il Cannone Grande Gustav Copyright Pat. W. Kohl da WikipediaPubblico dominio