Say it with a symbol, a Berlino un nuovo evento delle Sardine

Un messaggio scritto, una foto, un video o altro ancora: per un giorno la celebre piazza Bebelplatz raccoglierà messaggi antirazzisti destinati a diventare un’opera artistica

“Say it with a symbol” è lo slogan che caratterizzerà il nuovo evento delle 6000 Sardine a Berlino. La data fissata è domenica 14 giugno. Il luogo è Bebelplatz, l’ex piazza dell’Opera sull’Unter den Linden famosa per uno dei più grandi roghi dei libri realizzati dai nazisti. L’obiettivo è scendere in piazza per “dire no al razzismo” dopo l’uccisione di George Floyd.

La manifestazione del 14 giugno, come sarà strutturata

Domenica 14 giugno tra le 12 e le 20 sarà possibile per chiunque depositare una foto, un simbolo, un fiore, una scritta o una testimonianza video in qualunque lingua, inerenti al tema del razzismo, in particolare al modo in cui esso impatta sulla vita quotidiana delle persone, ad esempio sul posto di lavoro, per strada, a scuola, al supermercato e così via. Il risultato di tutte queste testimonianze sarà un’installazione video che verrà successivamente esposta in collaborazione con varie associazioni culturali operanti a Berlino. Chi vuole potrà inviare il proprio video in anticipo all’indirizzo mail: sardinediberlino@gmail.com

Il movimento 6000 Sardine a Berlino

Il movimento delle 6000 Sardine a Berlino è nato, secondo le parole dei loro stessi fondatori, “per contrastare il linguaggio d’odio e populista della politica, si è strutturato in Italia e nelle comunità italiane in Europa e nel mondo”. La pagina Facebook conta al momento più di 2mila persone. “A Berlino, dopo aver portato in piazza lo scorso novembre ben 800 persone per dire no al populismo e all’odio nella politica italiana, ci prepariamo ad una nuova manifestazione per esprimere una visione del mondo inclusiva e rispettosa di tutti nonché completamente opposta al dilagante razzismo incarnato da personalità come Trump e Bolsonaro che quotidianamente mettono in pericolo la democrazia, la pace e la possibilità per chiunque, in particolare per le minoranze, di condurre la propria esistenza vedendo la propria dignità ed i propri diritti rispettati”.