Perché sempre più ex cittadini della Germania Est stanno tornando a vivere ad Est
Le regioni della (ex) Germania est tornano a popolarsi. L’enorme migrazione verso ovest ha caratterizzato i 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino. Ma oggi la tendenza si è invertita e molte persone hanno deciso di tornare a casa. Le regioni orientali non si fanno trovare impreparate e offrono una serie di incentivi a tutti coloro che scelgono di tornare o arrivare
A partire dal 1990, dopo la caduta del Muro di Berlino, la parte orientale della Germania (ex Germania est) ha perso oltre 1,2 milioni di cittadini. Soprattutto donne e giovani ben istruiti. Portando le regioni più deboli del Paese ad un rapido invecchiamento. Negli ultimi anni però la tendenza si è invertita e molte persone stanno tornando a popolare le regioni orientali. La maggior parte di coloro che tornano non lo hanno fatto per frustrazione o motivi economici. Piuttosto per un senso di desiderio di casa. Nonostante negli anni successivi alla caduta del comunismo la disoccupazione fosse aumentata e il tasso di natalità crollato, le condizioni di vita nella Germania orientale stanno gradualmente raggiungendo gli standard occidentali. In particolare in Stati di successo come la Sassonia, seguita dal Brandeburgo. Ciò è dimostrato anche dai risultati di un sondaggio del 2019 condotto dal Social Science Research Center Berlin-Brandeburg tra i rimpatriati. Le motivazioni private sono in vetta alla classifica: il 70% per tornare dalla famiglia, il 55% ha fondato un’associazione e il 55% ha nominato amici e conoscenti. Certo è che collegamenti adeguati, buone scuole, assistenza all’infanzia e assistenza medica sono fattori altrettanto importanti. Nell’ambito lavorativo molti rimpatriati sono inizialmente disposti a ridurre lo stipendio. E per decidere se rimanere definitivamente ci devono essere alla base buone opportunità di lavoro, almeno per i due terzi dei rimpatriati.
Il sogno tedesco è una Germania equa, in cui le condizioni di vita tra le varie regioni siano equivalenti. Forse il percorso è ancora lungo ma il Paese è sulla strada giusta
I cambiamenti nei movimenti migratori sono un fattore importante per la creazione di condizioni di vita equivalenti tra le varie regioni del Paese, secondo il Ministero federale dell’interno per l’edilizia e per la casa. Il segretario di Stato Markus Kerber ha dichiarato che “alcune regioni come Monaco o Stoccarda si surriscaldano a causa del forte afflusso” – continua – “al contrario nelle regioni strutturalmente deboli, le città hanno molti problemi a causa della riduzione della popolazione”. I movimenti di ritorno potrebbero quindi contribuire al miglioramento delle condizioni di vita e della stabilità sociale in ambo le parti. Risulta importante promuovere e facilitare politicamente la nuova tendenza, mettendo pubblicamente in evidenza i messaggi positivi delle regioni interessate.
Il Brandeburgo mette a disposizione una serie di incentivi e aiuti statali per chi sceglie di tornare a vivere nella regione orientale
La regione del Brandeburgo ha da tempo iniziato un’intensa campagna rivolta non solo ai nuovi arrivati, ma a spingere le persone del Paese a scegliere la regione come residenza. A Finsterwalde risiede l’agenzia di benvenuto “Comeback Elbe-Elster“, diretta da Sven Guntermann. Fondata inizialmente da privati, oggi coordina la rete di rimpatriati per lo Stato federale. Per chi decide di tornare nella vecchia patria sono previsti sostegni decentralizzati. Come aiuti per alloggio, lavoro, asili nido, scuole e attività ricreative. Progetti di questo tipo sono in atto in molte regioni della Germania orientale e per lo più sono finanziati e sostenuti dall’economia pubblica.
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Immagine di copertina: Pixabay