L’Unione Europea lancia l’idea per un salario minimo europeo
Il salario minimo: come funziona ora
L’Unione Europea ha deciso di affrontare in modo deciso le disuguaglianze del continente, lanciando l’idea di un salario minimo europeo. Come funziona al momento? In Germania, dal primo gennaio 2020 non si potrà guadagnare meno di 9,35 € l’ora. Il valore è inteso come lordo, ciò significa che in busta paga, a causa delle diverse detrazioni, la cifra sia minore. La crescita del salario orario minimo è stata costante dal 2015, quando la soglia fissata era di 8,50 € l’ora. Solo sei paesi dell’Unione Europea non hanno il salario orario minimo: Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Svezia e Italia. Tenendo a mente i dati 2019, il salario orario minimo maggiore è in Lussemburgo (11,97 €), seguito da Francia (10,03 €), Irlanda (9,80€) e Paesi Bassi (9,33€). Nel Regno Unito la cifra è 8,21 sterline, pari a 9,54 €.
La Commissione Europea di Ursula von der Leyen lancia l’idea di un salario minimo europeo
La Commissione Europea vuole lottare contro la povertà introducendo un salario minimo a livello continentale. Nicolas Schmit, Commissario del Lavoro, ha dichiarato martedì che va combattuto il “dumping salariale”, vale a dire le differenze salariali per lo stesso impiego tra i vari paesi europei. Per esempio, le differenze tra lo stipendio di un cameriere in Sicilia e di uno a Berlino sono notevoli. Il Vicepresidente della Commissione, l’olandese Frans Timmermans, vuole fissare il salario minimo al 60% della retribuzione media mensile di ciascun Paese. Se fosse confermata questa ipotesi, in Italia la cifra si assesterebbe intorno ai 950 euro mensili. La consultazione è partita il 14 Gennaio e coinvolgerà sindacati e e lavoratori di tutta Europa.
I dubbi dei paesi del Nord Europa
Le trattative si preannunciano complicate. I paesi del Nord Europa – incluse Danimarca e Svezia – hanno espresso rimostranze sull’idea di un salario unico esteso a tutta Europa. Peter Hummelgaard, Ministro dell’Impiego danese, ha dichiarato:«I mezzi per raggiungere quessto scopo devono rispettare le tradizioni nazionali e i modelli già funzionanti. In Danimarca, i salari sono negoziati dai sindacati e dalle organizzazioni dei lavoratori – funziona così da più di 100 anni». La sfida è trovare un modello modulabile alle diverse realtà e che tenga conto anche del costo della vita, che cambia radicalmente nelle varie aree della UE.
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Immagine di copertina: Pixabay